Garmin Forerunner 55, semplicemente tutto
Partiamo subito con una confessione forte. Dopo secoli di fedeltà alla Polar, e al mai abbastanza mitico M400, sono tornato al mio primo amore,...
Alex Schwazer: il talento, gli errori, le sentenze, i dubbi
Ogni tanto noi podisti, quando partecipiamo a una gara, superiamo (o veniamo superati da) un qualche personaggio strampalato che ancheggia, sgomita vistosamente e anziché...
Trittico settembrino
Mi viene in mente di non aver mai scritto, per questa rubrica, un pezzo composito, e oggi è giunta l’ora di farlo, perché ho tre diverse cose da dire, tutt’e tre brevi, e – insomma – eccole qua.
La mia non maratona del Lamone
Ebbene, cari lettori, domenica si è corsa la maratona del Lamone. Senza di me.
E il fatto è che io, da quando ho iniziato la...
Verso la Cortina-Dobbiaco
Scopro qualcosa in più sulla storia e sullo spirito di questa gara durante una breve e spassosa telefonata con Gianni Poli, grande maratoneta dei tempi d’oro dell’atletica italiana, nonché ideatore e organizzatore della manifestazione.
Il mio inizio (podistico) di 2023
Ben trovati e buon anno, cari lettori.
Se l’ultima volta mi sono concesso la libertà di parlarvi dei miei buoni propositi sportivi per l’anno venturo,...
Il primo gelato gustato all’aria aperta
La fotografia che campeggia sulla copertina del libro di cui parleremo oggi mostra un ragazzone atletico, non troppo magro come la maggior parte di noialtri podisti
DeQou Action Beer, finalmente!
Noi amatori (almeno, quelli di livello medio come me) siamo dei ragazzacci, che durante l’adolescenza non si sono risparmiati nessuna di quelle cose turpi che caratterizzano appunto l’adolescenza dei ragazzacci, tra le quali il bere troppo. Una volta adulti, ecco che noi amatori viviamo un piccolo e apparentemente irrisolvibile dramma: quello di conciliare la pratica sportiva con un ragionevole consumo di alcol. Come fare?
Running Studio
Durante le ultime vacanze di Natale, trascorse nella mia Genova, mi sono tolto alcuni sfizi. Non solo ho corso coi miei due amici fraterni, ma sono anche andato a farmi visitare dai due giovani e bravissimi fisioterapisti che gestiscono Running Studio.
Nati per correre. E dunque per camminare
Da quando, nel 2004, la rivista Nature ha ospitato l’ormai celebre articolo scritto dal biologo Dennis Bramble e dall’antropologo Daniel Lieberman, tutti noi podisti (e non solo) sappiamo di essere nati per correre. L’approfondito studio dimostra come il nostro sistema muscolare, quello osseo e quello della termoregolazione fanno sì che la specie umana sia imbattibile nella corsa di resistenza: e in effetti l’uomo preistorico si procacciava il cibo inseguendo le prede per chilometri e chilometri, sino a sfiancarle.












