correre a Budapest

Correre a Budapest

Sto scrivendo queste righe da Budapest, dove mi sono concesso – con la mia famiglia e una di cari amici – una breve vacanza. La...
Caprilli

Caprilli-Darwin: un viaggio a cavallo di due secoli

Centocinquanta anni fa nasceva Federigo Caprilli, padre dell'equitazione. Comincia da qui la mia curiosità e, quindi la decisione di partecipare al convegno “Federigo Caprilli:...
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Hangon, eccoti finalmente!

Vi devo confessare che da quest’anno non faccio più parte di alcuna associazione podistica, e una delle conseguenze dirette è che sono senza una mise come si deve per l’estate.
Correre o morire

Correre o morire

Qualche settimana fa abbiamo recensito (qui) Niente è impossibile, recentissima autobiografia del trentaduenne Kilian Jornet, campione di skyrunning, sci alpinismo e trail running. Alla luce di questo volume, è stata curiosa la lettura di Correre o morire, uscito per Priuli & Verlucca nel 2013 (traduzione di Francesco Ferrucci, prefazione di Simone Moro): i sei anni che intercorrono fra la pubblicazione dei due libri permettono di individuare analogie e differenze, che probabilmente rispecchiano da un lato la maturazione di un giovane uomo, dall’altro la fedeltà a pochissimi (ma assai ben radicati) principi.

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