Il primo gelato gustato all’aria aperta
La fotografia che campeggia sulla copertina del libro di cui parleremo oggi mostra un ragazzone atletico, non troppo magro come la maggior parte di noialtri podisti
Buon compleanno Altra
Dopo aver dedicato sei recensioni alle scarpe Altra (l’ultima in ordine di tempo, quella sulle Escalante Racer NYV, la trovate qui), anche al più...
Il lato oscuro del podismo
È quasi paradossale scrivere queste righe, in qualche modo critiche nei confronti della corsa, all’indomani dello straordinario argento di Nadia Battocletti nei 10.000 metri...
Genova per me
Cari sportivi, buon anno!
E buon anno anche a voi, che vi siete ripromessi di diventarlo nel 2022, sportivi. Ricordo mestamente ai più restii che...
Hangon, eccoti finalmente!
Vi devo confessare che da quest’anno non faccio più parte di alcuna associazione podistica, e una delle conseguenze dirette è che sono senza una mise come si deve per l’estate.
Scarpe Running, un portale per amico
Nel mondo del podismo c’è un dibattito sempre più acceso e articolato sulle calzature per noi corridori: è ormai decaduta la classificazione in A2, A3, A4 e così via, sempre nuovi marchi si affacciano sul mercato e anche le aziende storiche alternano nuove versioni di modelli famosi a prodotti innovativi che cercano di intercettare, come si dice, le attuali tendenze (spesso basandosi proprio sulle intuizioni delle case concorrenti più giovani e audaci). Il risultato è un ventaglio davvero notevole di possibilità, che facilmente può disorientare anche il corridore più esperto.
La mia cara Mezza di Oristano
Nonostante io pratichi questo sport da pochi anni, sospetto di essere un corridore all’antica, poiché guardo con un sospetto misto a noia il tentativo – da parte di un numero vieppiù crescente di manifestazioni podistiche – di rendersi sempre più sgargianti
Silvano principe del Monreale
Che estate avventurosa, amici podisti. L’afa che sembrava svanita è ricomparsa e mi sta impedendo di allenarmi con continuità in modo decente; le ultime vicende politiche mi lasciano in uno stato di inevitabile apprensione; come se non bastasse, non riescono a concludersi nemmeno le trattative per la cessione della mia Sampdoria; infine, impegni lavorativi di diversa natura mi cingono d’assedio.
“Running wild”: intimità vs esibizione
Che ci piaccia oppure no, la corsa in questi ultimi anni è diventata una moda. E se la sempre più diffusa passione per il running ha certamente i suoi risvolti positivi (un aumento dei podisti significa, ad esempio, un aumento delle persone che godono di buona salute), c’è al contrario chi della corsa fa propri solo gli aspetti esteriori, collaterali, spesso dimenticandosi dell’essenza di questo meraviglioso sport.
Ogni corsa è un viaggio
La corsa – così come la preghiera, l’alcolismo, il gioco degli scacchi e le serie tv – se praticata con un certo impegno e una certa costanza pervade di sé la vita: non voglio dire che renda necessariamente ossessivi e impedisca di pensare ad altro, ma certamente essa diventa misura di tutto, e l’esistenza si organizza in sua funzione. Gli allenamenti cadenzano le giornate, regolano alimentazione e riposo, gli appuntamenti vengono presi, spostati o disdetti in base agli impegni sportivi. Che i sedentari non si scandalizzino: chi corre fa tutto questo con piacere, non con uno spirito sacrificale.












