Di infortunio in infortunio
Questa è la storia di un podista un po’ triste e un po’ incazzato il cui nome, naturalmente di fantasia, è Claudio.
Costui è un...
“Il manuale del running”, per (ri)cominciare
Dopo qualche settimana di – per così dire – vacanze, rieccoci a parlare del nostro amato podismo.
Per quasi tutti si è chiusa la stagione...
Pdx Sport, calza a pennello
Negli ultimi anni tutte le personalità coinvolte a diverso titolo nel mondo del podismo (atleti, allenatori, massaggiatori, fisioterapisti…) si sono finalmente accorte che il piede è la parte del corpo maggiormente coinvolta nell’azione della corsa. Sempre più corridori eseguono, ad esempio, esercizi per migliorare proprio la forza e l’elasticità dei piedi; le scarpe da running sono sempre più sofisticate e diversificate; e i marchi di abbigliamento prestano un’attenzione vieppiù crescente alla produzione di calze tecniche di alta qualità.
Alghero Half Marathon, terza edizione
Avevo già corso la mezza maratona il primo anno, nel 2017, e tutte le impressioni positive avute allora si sono confermate o, se possibile, consolidate.
Run Up della Floky Socks: promesse mantenute
I miei lettori sanno che recensisco con una certa parsimonia i capi tecnici per il podismo, mosso dal sospetto che in questi ultimi tempi gli amatori siano vittima di un equivoco
Scarpe Running, un portale per amico
Nel mondo del podismo c’è un dibattito sempre più acceso e articolato sulle calzature per noi corridori: è ormai decaduta la classificazione in A2, A3, A4 e così via, sempre nuovi marchi si affacciano sul mercato e anche le aziende storiche alternano nuove versioni di modelli famosi a prodotti innovativi che cercano di intercettare, come si dice, le attuali tendenze (spesso basandosi proprio sulle intuizioni delle case concorrenti più giovani e audaci). Il risultato è un ventaglio davvero notevole di possibilità, che facilmente può disorientare anche il corridore più esperto.
Annuario dell’atletica 2020
Allora siamo intesi: oggi il podismo – perdonatemi, il running – si compone di selfie, influencer, calze a compressione da novantanove euro e novanta al paio, oscuri amatori che vergano lunghissimi post sui social dove raccontano di come siano riusciti nell’incredibile impresa di correre una mezza maratona in un’ora e cinquantasei minuti, libri autoprodotti in cui ex alcolizzati, ladri e sicofanti narrano (narrano, oddio…) come – dopo immancabile crisi mistica – siano riusciti a raddrizzare la loro grama esistenza e a correre la maratona di New York, creme riscaldanti al topinambur e stage di podismo pagabili in ottantaquattro comode rate mensili.
Quel maledetto lunghissimo (Verso Pisa, cap. II)
Dove eravamo rimasti?
Eravamo rimasti alla scorsa settimana, quando vi ho raccontato della mia fin qui (cioè, fin là) agrodolce preparazione per la maratona di...
L’intuizione di NOacademy
Da manovale della lingua e appassionato di enigmistica, il primo plauso stavolta non va al prodotto ma al nome del marchio
Intervista a Lorenzo Lotti
Ogni tanto, da queste parti, amiamo ricordare quanto farebbe bene – a una buona percentuale di podisti amatori – prendersi un po’ meno sul...