Jabra Elite 7 Active: musica per le mie orecchie

L’estensore di questo articolo ha, altrove, dedicato diverse pagine a spiegare ai lettori perché sarebbe opportuno correre senza ascoltare musica per almeno due motivi.

Il primo, intuitivo, è la sicurezza: correndo con le orecchie libere si ha sempre la possibilità di percepire veicoli in avvicinamento. Inoltre, correndo è bello ascoltare… la corsa. Concentrarsi cioè sul respiro, sulla fatica che aumenta, sui suoni del mondo che – quando ci sottoponiamo a un allenamento intenso – ci sembra così vicino e allo stesso tempo così lontano.

Ma oggi non cadrò in contraddizione, perché se resto convinto di quanto appena detto come norma generale, sono benvenute le eccezioni. Quando, ad esempio, si corre in zone poco o nulla trafficate. E quando è la volta di allenamenti di media o bassa intensità. Ecco allora che la musica può essere gradita compagna. Specie se proviene da auricolari di eccellente qualità, utili anche e soprattutto nella vita quotidiana.

Jabra Elite 7 Active: gli auricolari

Di eccellente qualità come i Jabra Elite 7 Active, auricolari wireless disponibili nelle colorazioni nero, blu e menta.

La confezione contiene, oltre agli auricolari, la custodia di ricarica, gli EarGel, il cavo da USB-C a USB-A, e naturalmente la garanzia e un piccolo libretto di istruzioni.

Veniamo, in breve, alle caratteristiche tecniche. Ogni auricolare pesa solo 5,5 grammi, la custodia ha un led che indica i vari livelli di ricarica. Una ricarica completa garantisce 8 ore di ascolto, che diventano 30 sfruttando proprio la custodia. Per una ricarica completa occorrono non più di 150 minuti, ma già 5 minuti assicurano un’ora di ascolto.

I Jabra Elite 7 Active sono compatibili con i principali assistenti vocali in commercio.

Grazie al sistema ShakeGrip™ e alla protezione contro sudore e acqua, gli Elite 7 Active offrono la massima vestibilità e il massimo comfort anche praticando sport con intensità.

Attenzione poi all’importante funzione HearThrough, con cui si possono ascoltare i suoni che ci circondano tramite gli auricolari. Ed ecco che in questo modo abbiamo risolto il problema della sicurezza cui accennavo all’inizio.

Jabra Elite 7 Active

L’app

Ma per verificare la vasta quantità di funzioni degli auricolari Jabra Elite 7 Active basta dare una sbirciata all’app.

Per motivi di spazio non riusciremo a indicare tutto ciò che è possibile fare tramite l’applicativo. Come ad esempio testare la vestibilità degli auricolari (in dotazione ci sono tre diverse misure di EarGel in silicio, a seconda della conformazione dell’orecchio).

Si possono inoltre impostare la cancellazione attiva del rumore e la funzione MySound, con cui personalizzare il suono in base al proprio profilo d’ascolto o agire manualmente sull’equalizzatore personalizzabile. Eccetera eccetera.

Jabra Elite 7 Active

Jabra Elite 7 Active: il test

Al di là delle (pur straordinarie) caratteristiche tecniche degli auricolari wireless Jabra Elite 7 Active, lo so che vi interessa conoscere l’esito del test, cari lettori.

Che è stato più che positivo. Fondamentale, intanto, la possibilità di cambiare misura dei gommini in silicio. La misura media, inserita di fabbrica, risultava troppo grande per il mio orecchio. Una volta sostituiti gli EarGel con la misura piccola, hanno aderito alla perfezione (e ne ho avuto conferma facendo il test di vestibilità tramite app).

I suoni sono robusti, nitidi, ben distribuiti, senza distorsioni, e i bassi sono potenti. Altrettanto chiara la voce in ingresso durante le chiamate, e semplicissimo l’uso touch dei comandi.

Chi scrive questa recensione, non avvezzo all’uso di auricolari wireless, è rimasto impressionato dalla qualità del suono, dal design semplice elegante, dalla stabilità dei device e dalla quantità di opzioni gestibili tramite app.

E pur restando pervicacemente convinto che correre sulle lunghe distanze o con grande intensità sia un corpo a corpo che non prevede distrazioni, ben venga l’ascolto della musica con i Jabra Elite 7 Active in allenamenti blandi. Anche perché la già citata funzione HearThrough ci mette al riparo dai rischi.



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Claudio Bagnasco
Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975. Suoi brani narrativi e saggistici sono apparsi su vari blog e riviste. Ha pubblicato alcuni libri, tra cui i romanzi "Silvia che seppellisce i morti" (Il Maestrale 2010) e "Gli inseguiti" (CartaCanta 2019), e la raccolta di racconti "In un corpo solo" (Quarup 2011). Ha curato il volume "Dato il posto in cui ci troviamo. Racconti dal carcere di Marassi" (Il Canneto 2013). Il 31 ottobre 2019 è uscito il suo saggio "Runningsofia. Filosofia della corsa" (il Melangolo, seconda edizione 2021). Con Giovanna Piazza ha ideato e cura il blog letterario "Squadernauti". Ha ideato Bed&Runfast, il punto d'incontro fra il mondo del podismo e quello delle strutture ricettive. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com. Dal 2013 abita a Tortolì, dove gestisce un B&B con la sua compagna, corregge testi, insegna le parole difficili a sua figlia e corre.