Altra Torin 3.5 Knit
In queste settimane – nelle quali si può correre poco, malino e sentendosi come una spia del KGB che sta scappando con una valigetta contenente plutonio – rimane quanto meno un bel po’ di tempo per concentrarsi sugli aspetti collaterali della corsa
“Niente è impossibile”, parola di Kilian Jornet
Benché mi sia sempre dichiarato irrimediabilmente monogamo nei confronti della corsa su strada, non fatico a riconoscere la straordinarietà dei campioni della cosiddetta corsa in natura. Da tempo affascinato dalla figura di Bruno Brunod, mi sono ritrovato quasi automaticamente a seguire le gesta di Kilian Jornet, che il 21 agosto del 2013 ha polverizzato il record di salita e discesa del Cervino, in precedenza appartenuto proprio a Brunod.
I mix naturali e ghiotti di Muesli Mio
Avrete notato come si stiano infittendo i miei pezzi che parlano in qualche modo del rapporto fra sport e nutrizione. A prescindere dall’ovvia constatazione per cui mangiare bene fa vivere bene, c’è ormai una piena unanimità attorno al concetto secondo cui una buona performance sportiva è la somma di tre elementi: l’allenamento, l’alimentazione e il riposo.
“Running wild”: intimità vs esibizione
Che ci piaccia oppure no, la corsa in questi ultimi anni è diventata una moda. E se la sempre più diffusa passione per il running ha certamente i suoi risvolti positivi (un aumento dei podisti significa, ad esempio, un aumento delle persone che godono di buona salute), c’è al contrario chi della corsa fa propri solo gli aspetti esteriori, collaterali, spesso dimenticandosi dell’essenza di questo meraviglioso sport.
Oltre la corsa agonistica
Mentre proseguono gli allenamenti in vista della maratona di Pisa, chissà quando e chissà come ho fatto un ragionamento (che, spudorata promozione prenatalizia, troverete...
Distrazione e concentrazione
Oggi parlo di me ma non per il piacere vanitoso di parlare di me.
Inizio parlando di me, di una cosa bella che mi è...
eSports in crescita, ecco il piano di GEC per puntare alle Olimpiadi
Il mondo dei videogiochi è un universo in continua espansione. Per approfondire l'argomento, quest'oggi ho deciso di intervistare uno dei massimi esperti in materia,...
Calze tecniche Dr. Gibaud
Lo so: ormai da svariate settimane, complice l’uscita di una grande quantità di libri sul podismo, non vi parlo più di capi tecnici per il podismo.
Il lato oscuro del podismo
È quasi paradossale scrivere queste righe, in qualche modo critiche nei confronti della corsa, all’indomani dello straordinario argento di Nadia Battocletti nei 10.000 metri...
Giacca con cappuccio GORE-TEX SHAKEDRY™: chi è senza peccato…
GORE Wear è uno dei marchi che adotta la tecnologia GORE-TEX, mitico tessuto brevettato nell’ormai lontano 1976. In breve, il tessuto GORE-TEX riesce in un’impresa che suona quasi come un ossimoro: rendere estremamente traspiranti e allo stesso tempo del tutto impermeabili i suoi prodotti, grazie a una serie di dieci membrane ciascuna delle quali presenta qualcosa come nove miliardi di microscopici fori per pollice quadrato (!).












