Correre, vivere
Benché una norma della buona educazione preveda di non intrufolarsi nelle faccende delle altrui famiglie, viene da pensare che Kilian Jornet (di cui abbiamo appena recensito, qui, Niente è impossibile) ed Emelie Forsberg non siano davvero compagni di vita per caso: sorprende infatti la loro identità di vedute sull’esistenza e sulla pratica sportiva, che secondo la prospettiva esistenziale dei due fuoriclasse sono pressoché coincidenti.
Correre, uno sport bestiale
Il secondo mestiere non è solo la raccolta di scritti giornalistici di Eugenio Montale, ma è anche la locuzione perfetta per indicare il rapporto...
“Running wild”: intimità vs esibizione
Che ci piaccia oppure no, la corsa in questi ultimi anni è diventata una moda. E se la sempre più diffusa passione per il running ha certamente i suoi risvolti positivi (un aumento dei podisti significa, ad esempio, un aumento delle persone che godono di buona salute), c’è al contrario chi della corsa fa propri solo gli aspetti esteriori, collaterali, spesso dimenticandosi dell’essenza di questo meraviglioso sport.
Il calcio come esperienza religiosa
Chi segue questa rubrica con continuità sa bene che chi la cura, da buon podista amatore, ingaggia una strenua lotta (con se stesso) per...
Messi, l’ineffabile
Inevitabile, per chiunque sia appassionato di sport, capitare almeno una volta nella vita in una discussione in cui – di solito con la massima...
“Eat & Run”, il sentiero di un campione
Proposto finalmente al pubblico italiano da Piano B (nella traduzione di Antonio Tozzi e con la prefazione di Alex Bellini), “Eat & Run” è un best seller scritto da Scott Jurek incollaborazione con Steve Friedman, sinora tradotto in ventuno paesi.
La forma della bellezza: una questione di equilibrio
Luca Speciani è personaggio noto ai lettori di questa rubrica.
In passato abbiamo parlato più volte di lui. Qui, per esempio, intervistandolo sulla dieta GIFT,...
Alberto Cova, la dedizione assoluta
Ci sono immagini emblematiche (oggi si dice iconiche, con buona pace dei dizionari) per gli amanti dello sport: l’urlo di Tardelli nella finale Mundial del 1982, ad esempio, oppure – specie per noi tapascioni – il “Cova, Cova, Cova, Covaaa!” del telecronista Rai Paolo Rosi.
Correre… dalla testa ai piedi!
Noi podisti abbiamo imparato tutto quello che c’è da sapere sulla tecnica di corsa, sui programmi di allenamento e sull’integrazione. Negli ultimi tempi, poi, stiamo diventando sempre più consapevoli per quanto riguarda l’alimentazione e il riposo. Eppure, insistiamo a sottovalutare l’aspetto mentale, che invece è fondamentale tanto nella preparazione quanto nell’esecuzione di una performance atletica.
Il senso dello sport
Come la quasi totalità dei giovani italiani, anche io ho giocato a calcio in una squadra. Ho il ricordo di partite in campi di...












