Messi, l’ineffabile

Inevitabile, per chiunque sia appassionato di sport, capitare almeno una volta nella vita in una discussione in cui – di solito con la massima serietà e dopo abbondanti libagioni collettive – qualcuno rintroduce la vexata quaestio su chi sia il calciatore più forte di tutti i tempi.

Nei decenni, alla dicotomia Di Stefano-Pelé si è sostituita quella Pelé-Maradona, oggi scalzata dal binomio Maradona-Messi (sorvoliamo sull’invidia verso le generazioni future, che potranno aggiungere nuovi anelli alla catena).

Di Stefano, poche storie, non se lo ricorda quasi più nessuno. E su Maradona è stato detto e scritto fin troppo.

Ma chi è, cos’è, Messi?

messi

Messi

Ha provato a dircelo (e, forse, a dirselo) Fabrizio Gabrielli, che per 66tha2nd ha scritto un volume uscito nell’ottobre del 2022 il cui titolo, quasi tautologicamente (e magari con una punta di civetteria) è – né più né meno – Messi.

Si tratta di 294 appassionate e documentatissime pagine, che ripercorrono cronologicamente l’avventura sportiva di uno dei più sublimi interpreti del football. Ma questo è solo il piano superficiale dell’opera (e tuttavia non è poca cosa, specie perché oggi gli assetati lettori possono recuperare il video di pressoché tutte le prodezze citate dall’autore).

In realtà, ci pare che Gabrielli abbia calzato un metaforico elmo e si sia addentrato in una sua personale – e ossessiva, ed è per questo che noi siamo con lui – quête dell’essenza di Messi. Perché davanti a un simile talento, e a un simile atteggiamento virginale nei confronti di tutto ciò che non rientra nel rettangolo di gioco, certe domande (infantili? Pazienza) vengono da sé. Come fa Messi a essere così bravo? E cos’altro è, se mai è qualcos’altro, oltre a un formidabile calciatore?

E allora, in un secondo e più profondo piano di lettura, vale forse la pena di leggere il volume per ritrovarvi Gabrielli, o meglio le sue e nostre domande sulla cosiddetta pulce, riassumibili appunto nell’interrogativo Chi è Messi?

Chi è Messi?

L’autore dell’opera ci propone diverse ipotesi. Messi, con virtù soprannaturali, è il calciatore che fa sempre la cosa giusta: “Se guardi un video in cui Messi ha il pallone, come suggerisce di fare Guardiola, e metti pausa, e analizzi le varie scelte: quando tornerai a spingere il tasto play vedrai che Lionel Messi avrà fatto la più giusta” (p. 77; qui e oltre, corsivo nel testo).

Ma è spiegazione troppo cartesiana. Altrove, Gabrielli scomoda il vocabolo prodigio, mostrando come Messi ne incarni tutte le accezioni. “A differenza di Cristiano Ronaldo, di Maradona, la cui presenza fisica è tangibile, uomini che si materializzano di fronte a te per umiliarti, per dannarti, per perseguitarti, Messi è etereo” (p. 145).

La riservatezza di Messi al di fuori del campo di calcio – scandalosa più di ogni turpe vizio, di questi tempi – ha dato luogo a un numero incalcolabile di maldicenze e teorie inverificabili.

Magari, Messi è soltanto un individuo nato per fare ciò che – meglio di chiunque altro – fa, e la sua dedizione assoluta ha fornito nuove coordinate a (“spostato un po’ più in là”, direbbe un cronista sportivo imberbe) parole come difficile e impossibile: “Lionel Messi ha […] dimostrato come sia possibile giocare al calcio con una semplicità disarmante. Ha reso l’inverosimile credibile: fatto sembrare le cose più complicate, alla fine, semplicissime. In Maradona c’era un’aura eroica: in Messi l’ordinarietà dello straordinario” (p. 284).

In fondo ogni grande artefice – in ambito sportivo, letterario e artistico – produce azioni od opere così belle da spaventare, perfettamente compiute e allo stesso tempo sovrabbondanti, che in qualche modo creano un ponte verso un altrove che non ci è dato di conoscere ma solo di intuire.

E così, forse, la definizione più bella della pulce, la più vicina al vero, è anche la più sintetica, e Fabrizio Gabrielli l’ha scritta a p. 148: Lionel Messi è “una promessa di infinito”.



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Claudio Bagnasco
Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975. Suoi brani narrativi e saggistici sono apparsi su vari blog e riviste. Ha pubblicato alcuni libri, tra cui i romanzi "Silvia che seppellisce i morti" (Il Maestrale 2010) e "Gli inseguiti" (CartaCanta 2019), e la raccolta di racconti "In un corpo solo" (Quarup 2011). Ha curato il volume "Dato il posto in cui ci troviamo. Racconti dal carcere di Marassi" (Il Canneto 2013). Il 31 ottobre 2019 è uscito il suo saggio "Runningsofia. Filosofia della corsa" (il Melangolo, seconda edizione 2021). Con Giovanna Piazza ha ideato e cura il blog letterario "Squadernauti". Ha ideato Bed&Runfast, il punto d'incontro fra il mondo del podismo e quello delle strutture ricettive. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com. Dal 2013 abita a Tortolì, dove gestisce un B&B con la sua compagna, corregge testi, insegna le parole difficili a sua figlia e corre.