Verso la regina

Questa rubrica sugli sport, decisamente incentrata sul podismo (un vizio è tale se lo si coltiva con tenacia), cerca di mantenere un taglio differente da ciò che si legge altrove.

Certo, c’è una quota di articoli per così dire di servizio, dove si recensiscono volumi, capi di abbigliamento eccetera.

Negli altri pezzi, più squisitamente narrativi, spesso mi piace parlarvi di ciò che allo sport, e soprattutto alla corsa, sta intorno. Non già e non solo perché una corretta postura esistenziale non è meno importante che una corretta postura tout court (ciò nasce dalla convinzione che lo sport dovrebbe far parte in modo naturale della vita, pervadendola). Ma anche come antidoto rispetto ai troppi che adoperano le piattaforme social e i media tradizionali come palcoscenici su cui esibire i propri (spesso più millantati che veri) successi sportivi.

Verso la regina

Nonostante questo atteggiamento prudenziale, ebbene sì, anche io mi alleno.

E, come ho avuto modo di dire altrove, mi alleno in vista di una delle due maratone del prossimo 2 aprile, quella di Milano o quella di Russi. Benché il mio cuore batta per quella di Russi, alias la maratona del Lamone. Anche perché, come vado ripetendo nel mio podcast, tra i folli progetti che covo (e che chissà se realizzerò mai) c’è quello di scrivere una guida alle maratone provinciali – e l’aggettivo deve essere inteso nella sua accezione più nobile – del nostro Paese.

Comunque, sì: con tutti gli scongiuri del caso, e sperando che i miei numerosi e svariati infortuni del 2022 mi diano tregua, ho voltato lo sguardo verso la regina. E chissà che in primavera io non la possa riabbracciare per la sesta volta.

Il mio primo mese

Verso la regina, dicevamo. E il mio percorso di avvicinamento, della durata di tre mesi, è già quasi consumato per un terzo.

Ma quali sono stati gli allenamenti più importanti di questo primo mese? Consideriamo intanto che, a dicembre, ho fatto un po’ di velocità (ripetute sui due, quattro e cinquecento metri), dunque il mio allenatore – Fulvio Massini – ha evitato di inserire in tabella ulteriori ripetute brevi.

Si segnalano un allenamento (per me) tosto, sette ripetute sui mille con un recupero abbastanza contenuto, e due sessioni di ripetute in salita di lunghezza anomala. Ovvero non i soliti sprint sui sessanta, ottanta o cento metri, bensì – rispettivamente – dieci volte i centocinquanta e otto i duecento. A cui è seguito qualche chilometro in progressione per sciogliere la muscolatura. Queste lunghezze servono soprattutto per aumentare la forza.

Ricorderei poi i diversi bis e tris, che sono allenamenti nei quali – lo dicono i nomi – devono ripetersi (per tre volte) due o tre velocità. Se sono due, si alternano il ritmo del lento e quello della cosiddetta velocità di rifermento, che equivale al passo al chilometro che si terrebbe in una prova tirata sui dieci chilometri. E se sono tre, i ritmi saranno quello di lento, medio e velocità di riferimento.

La domenica, si sa, poco per volta si allunga il chilometraggio. E dopo un bel progressivo di diciotto chilometri (dieci di lento, sei di medio e due alla velocità di riferimento) mi è toccato un allenamento mica da ridere. Ventidue chilometri di collinare, in un circuito di nemmeno quattro chilometri, nel quale ho dovuto correre forte gli ultimi cento metri di ogni salita.

È un allenamento che temo e adoro, perché è faticoso sia fisicamente che mentalmente, e quindi allena entrambe le caratteristiche fondamentali per correre una dignitosa maratona.

Noi ci si prova, dai: seguendo il programma con il massimo della dedizione possibile, e con lo sguardo sempre rivolto là, verso la regina.



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Claudio Bagnasco
Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975. Suoi brani narrativi e saggistici sono apparsi su vari blog e riviste. Ha pubblicato alcuni libri, tra cui i romanzi "Silvia che seppellisce i morti" (Il Maestrale 2010) e "Gli inseguiti" (CartaCanta 2019), e la raccolta di racconti "In un corpo solo" (Quarup 2011). Ha curato il volume "Dato il posto in cui ci troviamo. Racconti dal carcere di Marassi" (Il Canneto 2013). Il 31 ottobre 2019 è uscito il suo saggio "Runningsofia. Filosofia della corsa" (il Melangolo, seconda edizione 2021). Con Giovanna Piazza ha ideato e cura il blog letterario "Squadernauti". Ha ideato Bed&Runfast, il punto d'incontro fra il mondo del podismo e quello delle strutture ricettive. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com. Dal 2013 abita a Tortolì, dove gestisce un B&B con la sua compagna, corregge testi, insegna le parole difficili a sua figlia e corre.