Il mio inizio (podistico) di 2023

Ben trovati e buon anno, cari lettori.

Se l’ultima volta mi sono concesso la libertà di parlarvi dei miei buoni propositi sportivi per l’anno venturo, ora che l’anno è cominciato mi tocca pur dirvi come è stato, questo inizio di 2023, dal punto di vista podistico.

Certo, se gli obiettivi di cui vi ho parlato due lunedì fa saranno suppergiù centrati, lo sapremo solo alla fine dell’anno. Ma diciamo che in questi primi giorni posso almeno dirvi se la strada, e trattandosi di podismo la metafora mi pare proprio adeguata, sembra o meno quella giusta.

Partiamo.

31 dicembre 2022

Se si parte dall’inizio del 2023, che inizio sia davvero: cominciamo dall’alba del 1 gennaio.

Anzi, ancora da prima, dal pomeriggio del 31 dicembre del 2022, quando con compagna e figlia abbiamo preso un treno da Genova a Pavia. Avremmo trascorso il Capodanno da amici, in un paesino della provincia pavese. Ci sono venute a prendere la padrona di casa e sua figlia.

Dopo gli affettuosi saluti, nel tragitto in auto dalla stazione a casa abbiamo parlato dell’organizzazione della serata. Ho spiegato che poco dopo il brindisi di mezzanotte avrei abbandonato il gruppo e sarei andato a dormire, perché l’indomani mattina presto avrei corso.

La figlia della padrona di casa, col candore spietato che sanno avere i bambini, mi ha domandato a bruciapelo: “Perché?” E io ho cercato di risponderle con parole che allo stesso tempo avessero palesato la mia passione e conservato un po’ della mia ironia, senza dare alla bambina la sensazione di dover condividere, nelle successive ore, la propria casa con uno squinternato.

Abbiamo posato i bagagli nell’agriturismo dove avremo dormito, la proprietaria mi ha spiegato i due possibili tragitti per correre, io ho annuito ma era buio pesto e non si vedeva da qui a lì.

Ho tagliato corto e chiesto dove fosse la strada statale. “Esci da dove sei arrivato e vai a destra”. Benissimo: mi è bastato.

inizio 2023

1 gennaio 2023

L’inizio del 2023, d’accordo, è la mezz’ora trascorsa in compagnia dopo la mezzanotte.

Ma per me è stato la sveglia alle 7.00 (dopo aver dormito pochissimo e malissimo), l’infilarmi vestiti e scarpe cercando di non svegliare le ragazze e, dopo un’occhiata dalla finestra della camera (e la visione di un paesaggio da Transilvania), il buttarmi in strada.

La campagna pavese all’alba del 1 gennaio è facilmente immaginabile: nebbia, freddo e pioggia fine. Un cortometraggio girato a quattro mani da Tim Burton e David Lynch.

Però che meraviglia. Nonostante la cena impegnativa per via di alcuni abili cuochi e appassionati di vini, ho corso dieci chilometri al mio solito ritmo del lento, cinque ad andare e cinque a tornare. Sulla mia strada, in quella cinquantina di minuti, ho incrociato un camion, un anziano col cane, e una lepre.

Rientrare quando tutti dormivano ancora, buttarmi sotto la doccia e fare la colazione carico di endorfine chiacchierando con i gestori è stato un piacere impagabile.

Dopo di che

Dopo di che, c’è stato un ulteriore inizio del 2023. Perché siamo tornati a Genova nel tardo pomeriggio dell’1, e l’indomani – con una dozzina di chilometri in pista – ho ufficialmente dato il via alla preparazione per la mia (se il fisico acciaccato reggerà) prossima maratona. Che potrà essere quella di Milano o quella del Lamone, ma che sarà senz’altro il 2 di aprile. Tre mesi precisi di programma, come al solito.

Sono seguiti altri due allenamenti (sempre in pista) prima del rientro in Sardegna il 6 gennaio. E le mie gambe, sarà stata l’aria di casa, hanno girato bene.

Insomma: un inizio di 2023 che non mi è dispiaciuto per niente.



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Claudio Bagnasco
Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975. Suoi brani narrativi e saggistici sono apparsi su vari blog e riviste. Ha pubblicato alcuni libri, tra cui i romanzi "Silvia che seppellisce i morti" (Il Maestrale 2010) e "Gli inseguiti" (CartaCanta 2019), e la raccolta di racconti "In un corpo solo" (Quarup 2011). Ha curato il volume "Dato il posto in cui ci troviamo. Racconti dal carcere di Marassi" (Il Canneto 2013). Il 31 ottobre 2019 è uscito il suo saggio "Runningsofia. Filosofia della corsa" (il Melangolo, seconda edizione 2021). Con Giovanna Piazza ha ideato e cura il blog letterario "Squadernauti". Ha ideato Bed&Runfast, il punto d'incontro fra il mondo del podismo e quello delle strutture ricettive. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com. Dal 2013 abita a Tortolì, dove gestisce un B&B con la sua compagna, corregge testi, insegna le parole difficili a sua figlia e corre.