Cristiano Ronaldo: la storia e la carriera del campione portoghese che ha reso il...
Cristiano Ronaldo, il calciatore più celebre e talentuoso del mondo, ha lasciato un'impronta indelebile nel panorama calcistico. La sua vita e carriera sono state...
Pelé, Maradona e Vialli: il calcio di ieri e quello di oggi
Premessa: questo articolo avrà un taglio un po’ diverso dal solito. Parlerò, ma solo apparentemente, di calcio.
All’indomani della morte di Diego Armando Maradona, avvenuta...
Intervista a Lorenzo Lotti
Ogni tanto, da queste parti, amiamo ricordare quanto farebbe bene – a una buona percentuale di podisti amatori – prendersi un po’ meno sul...
L’uomo che sconfisse Hitler
Tra i più straordinari atleti del Novecento, J. C. “Jesse” Owens è celebre per il suo trionfo alle Olimpiadi di Berlino del 1936, dove ha vinto ben quattro medaglie d’oro (nei 100 e 200 metri, nella staffetta 4x100 e nel salto in lungo), e dove pare sia stato vittima di un clamoroso gesto discriminatorio, richiamato dal titolo dell’autobiografia di cui ci occuperemo oggi: L’uomo che sconfisse Hitler, uscito in Italia per Piano B Edizioni nella traduzione di Andrea Roveda.
Divano e ori olimpici
Cari amici corridori (ma anche: cari amici stanziali, visto poi che in questi giorni la differenza tra le due categorie è impalpabile), dalla vostra semireclusione domestica vi sarete accorti di come il novantacinque per cento degli italiani dotati di un profilo social dia consigli sul come trascorrere in modo ameno le ore. E figurarsi se chi vi scrive sa resistere a una tentazione simile.
1h59’40” e dintorni
Sabato 12 ottobre 2019, a Vienna, Eliud Kipchoge ha corso una maratona col tempo, non omologato, di 1h59’40”, e il novantacinque per cento della popolazione terrestre adulta si è sentita in dovere di fornire il proprio punto di vista sull’episodio.
Alberto Cova, la dedizione assoluta
Ci sono immagini emblematiche (oggi si dice iconiche, con buona pace dei dizionari) per gli amanti dello sport: l’urlo di Tardelli nella finale Mundial del 1982, ad esempio, oppure – specie per noi tapascioni – il “Cova, Cova, Cova, Covaaa!” del telecronista Rai Paolo Rosi.
Breve intervista a Eleonora Corradini
Dopo la chiacchierata telefonica di qualche giorno fa con Eleonora Corradini, giuro che non dirò più di aver corso tanti chilometri. Eccovi qui di seguito il contenuto dell’intervista alla simpatica e fortissima ultramaratoneta italiana.
Quasi una lettera d’amore a Re Giorgio
L’altro giorno (sapete com’è: ultimamente passo molto tempo in casa…) stavo riordinando la mia libreria. Arrivato alla sezione occupata dai volumi sullo sport, mi è capitato in mano Correre da zero a cento, scritto da Giorgio Calcaterra in collaborazione con Daniele Ottavi, e mi sono ricordato di essere in debito col grande Re Giorgio.
Correre o morire
Qualche settimana fa abbiamo recensito (qui) Niente è impossibile, recentissima autobiografia del trentaduenne Kilian Jornet, campione di skyrunning, sci alpinismo e trail running. Alla luce di questo volume, è stata curiosa la lettura di Correre o morire, uscito per Priuli & Verlucca nel 2013 (traduzione di Francesco Ferrucci, prefazione di Simone Moro): i sei anni che intercorrono fra la pubblicazione dei due libri permettono di individuare analogie e differenze, che probabilmente rispecchiano da un lato la maturazione di un giovane uomo, dall’altro la fedeltà a pochissimi (ma assai ben radicati) principi.