SIXS Warm CU, il tepore dell’inverno

Cari podisti, ora le festività sono proprio finite, e non abbiamo più alibi da accampare: riprendiamo ad allenarci come si deve!

Vista la stagione, l’augurio è che un piccolo stimolo in più vi arrivi da queste mie righe. O meglio, da questa mia recensione.

È da parecchie settimane, in effetti, che non vi parlo di abbigliamento per chi fa sport (lo sapete già: preferisco andare in letargo, e segnalarvi solo i capi che reputo davvero di qualità).

E badate che questa recensione è stata fortemente a rischio. Perché? Perché i due prodotti che SIXS mi ha inviato sono pensati per gli allenamenti con il freddo intenso, condizione climatica che mal si concilia con la costa orientale della Sardegna, dove vivo.

Ma per fortuna, con un po’ di attesa, nei primi giorni del nuovo anno le temperature sono scese, e specie di mattina presto mi sono allenato un paio di volte con la colonnina del mercurio (come dicevano i meteorologi di una volta) poco sopra lo zero.

Dico per fortuna, e intendo per fortuna mia ma forse anche vostra, perché ho potuto scoprire, e ora vi farò conoscere, due capi eccezionali.

SIXS

Chi sia SIXS è noto ai lettori di questa rubrica, dal momento che abbiamo già recensito in altre tre occasioni i suoi prodotti. L’ultima volta è toccato alla linea BreezyTouch, concepita per l’estate, che dimostra la versatilità di questa azienda italiana nata nel 2009 e ormai di respiro internazionale. Il cui nome è un acronimo, che significa Soluzioni innovative per lo sport. Innovazione che ha portato l’azienda addirittura a brevettare un tessuto, l’Original Carbon Underwear®, una miscela di quattro fibre tra cui la fibra di carbonio e il Dryarn.

Tutti i capi SIXS mantengono costante la temperatura corporea e inibiscono la proliferazione di batteri e di cattivi odori.

Warm CU di SIXS

La linea Warm CU

I due capi che ho testato fanno parte della linea Warm CU di SIXS, perfetta per correre in condizioni estreme. I prodotti della linea sono infatti indicati per praticare sport anche con temperature ben inferiori allo zero.

Qual è la novità del tessuto di questa linea? I provetti chimici lo avranno già intuito, perché Cu è il simbolo del rame.

Ebbene, i capi in questione – in tessuto Blazefit – sono così composti: per il 75% di Polypropylene, per il 15% di Polyamide, per il 5% di Elastane e per il restante 5%, appunto, di rame.

Ovvero di un metallo noto per l’elevata conducibilità termica e per le proprietà antibatteriche. E che mantiene inalterate le proprietà anche dopo svariati lavaggi. Quindi?

warm cu sixs

Il test dei prodotti

Ho testato i leggins intimi termici e il lupetto termico a maniche lunghe della linea Warm CU di SIXS. E le sensazioni sono state più che positive.

Le caratteristiche salienti dei capi SIXS le conoscevo già: mantenimento costante della temperatura corporea e grande traspirabilità, oltre a un’ottima vestibilità. A cui va aggiunta non solo la già citata inibizione dei cattivi odori, ma qualcosa in più: la percezione da parte degli sportivi di indossare capi sempre magicamente profumati.

Tutto bello ma, ecco il mio dubbio, come confermare queste peculiarità in capi invernali, il cui tessuto sarà quindi necessariamente più spesso e protettivo?

Ebbene: la linea Warm CU di SIXS ha centrato perfettamente questo non facile obiettivo. Grazie anche al filato di rame, la muscolatura non ha bisogno di un lungo riscaldamento per essere pronta allo sforzo. Non si patisce il freddo e, anche in uscite di un certo chilometraggio, il sudore traspira agevolmente. E per levarci l’ultima perplessità, posso affermare che gli indumenti della linea Warm CU di SIXS sono sorprendentemente leggeri e comodi, specie in rapporto alla straordinaria protezione dal freddo che offrono.

Ma adesso, smaltiti anche gli ultimi doni della Befana, sotto con gli allenamenti! E chi patisce le temperature rigide sa cosa fare.



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Claudio Bagnasco
Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975. Suoi brani narrativi e saggistici sono apparsi su vari blog e riviste. Ha pubblicato alcuni libri, tra cui i romanzi "Silvia che seppellisce i morti" (Il Maestrale 2010) e "Gli inseguiti" (CartaCanta 2019), e la raccolta di racconti "In un corpo solo" (Quarup 2011). Ha curato il volume "Dato il posto in cui ci troviamo. Racconti dal carcere di Marassi" (Il Canneto 2013). Il 31 ottobre 2019 è uscito il suo saggio "Runningsofia. Filosofia della corsa" (il Melangolo, seconda edizione 2021). Con Giovanna Piazza ha ideato e cura il blog letterario "Squadernauti". Ha ideato Bed&Runfast, il punto d'incontro fra il mondo del podismo e quello delle strutture ricettive. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com. Dal 2013 abita a Tortolì, dove gestisce un B&B con la sua compagna, corregge testi, insegna le parole difficili a sua figlia e corre.