Rivera 3, l’ammortizzata leggera per tutti i gusti

È curioso, per chi conosce bene un marchio di scarpe da corsa, vedere la nascita e l’evoluzione di un nuovo modello. Che, naturalmente, è sempre una bella scommessa in primis per l’azienda produttrice.

In casa Altra, sino a un paio di anni fa, il mercato delle calzature da corsa su strada era dominato dalla Torin, la scarpa ammortizzata eccellente su tutte le distanze, pensata per correre sino alla maratona con un range di passi davvero ampio. È peraltro da poco uscita la splendida Torin 7, di cui scriverò nelle prossime settimane. Poi c’erano (e ci sono ancora) la Paradigm, per chi volesse assicurarsi un comfort e un’ammortizzazione ulteriori, e le veloci e leggere Escalante.

Negli ultimi mesi, nuovi modelli hanno arricchito il catalogo di Altra (e ulteriori sorprendenti novità ci attendono il prossimo autunno).

Tra questi, alla fine del 2021 sono uscite le Rivera, da noi recensite, che vanno a collocarsi tra le Escalante e le Torin. Si tratta dunque di un paio di scarpe leggere (257 grammi per il numero maschile US 9,5, stack di 26 millimetri), utili sia per i cosiddetti lavori di qualità che per le gare sino alla mezza maratona.

Nelle Rivera 2, il peso è rimasto pressoché invariato (250 grammi), lo stack non è mutato, si è rinforzato il tallone e resa più traspirante la tomaia. Si sta insomma andando sempre più verso una scarpa che sia allo stesso tempo leggera e ben ammortizzata.

Rivera 3

Ed eccoci alle Rivera 3, lanciate sul mercato nel mese di febbraio del 2023. Rispetto ai due modelli precedenti, aumenta di poco il peso (278 grammi) e lo stack si alza di due millimetri, passando da 26 a 28.

Invariato il materiale dell’intersuola, la schiuma Altra EGO™, che garantisce una calzata morbida e reattiva. Rimane una buona protezione del tallone, ma la linguetta si è notevolmente alleggerita e la tomaia risulta ben più traspirante rispetto ai due modelli precedenti.

Naturalmente immancabili le due caratteristiche distintive delle calzature Altra. La prima è il Toe Box FootShape, la parte anteriore della scarpa ampia, che permette alle dita di essere più libere e distanziate. Con miglioramenti nella stabilità e nella forza propulsiva del piede.

Da qualche tempo Altra ha suddiviso il fit delle sue scarpe in tre categorie, Original, Standard e Slim, a seconda che siano più o meno comode in punta. E la Rivera fa parte della categoria Slim, la più stretta delle tre, ma sempre più abbondante rispetto ai prodotti dei marchi concorrenti.

E c’è il Balance Cushioning Platform, ovvero la stessa altezza della suola nel tacco e nella punta (se preferite, chiamatelo pure drop zero). Anche se, su questo aspetto, in autunno ne vedremo delle belle.

Il test

La Rivera 3 fa capire con chiarezza dove sta posizionandosi questa nuova creatura di casa Altra.

Da una parte, lo stack aumentato e la buona protezione della caviglia indicano una scarpa comunque ammortizzata e stabile, capace di essere una fedele compagna almeno sino alla mezza maratona. Ho infatti svolto diversi allenamenti intorno ai 20 chilometri senza alcun problema né affaticamento muscolare.

Ma la leggerezza della scarpa (non solo in termini di peso, bensì anche di morbidezza e traspirabilità), e la sua reattività, ne fanno un prodotto altrettanto valido per uscite brevi e veloci, comprese le ripetute in piano anche di 400 o 200 metri.

Se pensiamo che, nel frattempo, la versione 7 delle Torin ha uno stack aumentato da 28 a 30 millimetri, ecco che la Rivera si sta imponendo come il modello tuttofare per allenamenti e gare dai 5 ai 21 chilometri.

A questo punto siamo curiosissimi di scoprire la fisionomia delle prossime Escalante. A cui dovrebbe sempre di più toccare il ruolo di scarpa leggerissima e superveloce.

Claudio Bagnasco
Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975. Suoi brani narrativi e saggistici sono apparsi su vari blog e riviste. Ha pubblicato alcuni libri, tra cui i romanzi "Silvia che seppellisce i morti" (Il Maestrale 2010) e "Gli inseguiti" (CartaCanta 2019), e la raccolta di racconti "In un corpo solo" (Quarup 2011). Ha curato il volume "Dato il posto in cui ci troviamo. Racconti dal carcere di Marassi" (Il Canneto 2013). Il 31 ottobre 2019 è uscito il suo saggio "Runningsofia. Filosofia della corsa" (il Melangolo, seconda edizione 2021). Con Giovanna Piazza ha ideato e cura il blog letterario "Squadernauti". Ha ideato Bed&Runfast, il punto d'incontro fra il mondo del podismo e quello delle strutture ricettive. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com. Dal 2013 abita a Tortolì, dove gestisce un B&B con la sua compagna, corregge testi, insegna le parole difficili a sua figlia e corre.