Oxyburn, qualità per tutte le stagioni

Godo del privilegio di essere snob. E, come ho più volte scritto nella rubrica che state leggendo, questa mia attitudine si declina anche in una certa rigidità nel test dei prodotti. Nel senso che scelgo solo i pochi marchi che so essere davvero di grande qualità: perché non mi sembrerebbe onesto nei miei stessi confronti, né in quelli dei lettori, lodare qualcosa che in realtà non mi ha convinto.

Viceversa, sarò snob ma non megalomane, dunque non credo che mie eventuali stroncature possano spostare le scelte dei consumatori: mi renderei semplicemente poco simpatico alle aziende che mi inviano le loro nuove uscite da testare.

Insomma: accetto di provare e recensire pochissimi prodotti. Quando poi si tratta di capi di abbigliamento, ecco che nei mesi estivi c’è un ostacolo ulteriore: il caldo.

Ignoro come facciano alcuni podisti, da queste parti, a uscire di casa intorno alle 8, quando io sto rientrando maledicendomi per non aver anticipato l’allenamento di una mezz’ora.

Il loro vestiario, poi: lo stesso che io indosso in primavera. Devo arrendermi all’idea che esistano persone inabili a sudare.

Questo per dire che, quando ho ricevuto i due capi Oxyburn di cui vi parlerò, ho temuto che fossero troppo pesanti per la stagione che stiamo attraversando.

Ho avuto ragione?

Oxyburn

Oxyburn: T-shirt Hill e pantaloncini Dynamic

Ad aggiungere un ulteriore elemento di dubbio, il fatto che uno dei due capi – la nuova T-shirt Hill – sia stata lanciata in una misura unica. Come sarebbe potuta andarmi bene, considerato il metro e novantadue che mi porto addosso?

Diciamo subito che il test ha fugato ogni mio dubbio.

Prima, però, almeno un cenno alle caratteristiche tecniche. La già citata T-shirt Hill è in un tessuto ultraleggero, allo stesso tempo traspirante e in grado di mantenere inalterata la temperatura corporea. Lo strato a contatto con la pelle è in Dryarn, materiale antibatterico e anallergico.

La maglietta, che non presenta cuciture, è disponibile nelle colorazioni grigia e azzurra.

La traspirazione è favorita non solo dalla struttura a microrete, ma anche dalle zone traforate all’altezza delle ascelle e sul petto.

Assieme alla T-shirt ho testato i pantaloncini Dynamic, dei ciclisti allo stesso tempo avvolgenti ma leggeri e traspiranti. Diciamo che i Dynamic sono i cugini light di un altro prodotto dell’azienda, i pantaloncini Axo, da noi recensiti in un articolo dello scorso anno.

Col modello più contenitivo, i Dynamic condividono una preziosa caratteristica: quella di non avere alcun laccio per stringerli in vita, bensì una fascia elastica addominale, che ha anche una funzione di sostegno del busto.

Quindi? Com’è andato il test?

Oxyburn

Il test

Ah, il test dei prodotti Oxyburn è andato molto bene, e le mie paure si sono rivelate infondate.

La T-shirt Hill – nonostante la temuta misura unica – ha aderito perfettamente, e il feeling col prodotto si è rivelato particolarmente elevato durante una prova di dodici ripetute sui 400 metri.

In un paio di uscite sopra i 15 chilometri, poi, la traspirazione si è palesata come ottimale, e a fine allenamento il capo non aveva quintuplicato il suo peso, come capita agli articoli di scarsa qualità.

Stesso discorso per i pantaloncini, comodissimi e traspiranti.

Oxyburn conferma la sua estrema qualità, e la sua caratteristica vincente. Ovvero quella di suddividere i prodotti (che nel caso dell’azienda con sede in provincia di Brescia coprono diversi sport, dal ciclismo agli sport di montagna, dal running al fitness) a seconda del grado di compressione dei prodotti.

I due testati negli scorsi giorni hanno un grado di compressione 1, cioè minimo, che unito alla leggerezza del tessuto garantisce lunghe corse estive, e sonni sereni anche a chi – come me – nei mesi caldi suda copiosamente.



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Claudio Bagnasco
Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975. Suoi brani narrativi e saggistici sono apparsi su vari blog e riviste. Ha pubblicato alcuni libri, tra cui i romanzi "Silvia che seppellisce i morti" (Il Maestrale 2010) e "Gli inseguiti" (CartaCanta 2019), e la raccolta di racconti "In un corpo solo" (Quarup 2011). Ha curato il volume "Dato il posto in cui ci troviamo. Racconti dal carcere di Marassi" (Il Canneto 2013). Il 31 ottobre 2019 è uscito il suo saggio "Runningsofia. Filosofia della corsa" (il Melangolo, seconda edizione 2021). Con Giovanna Piazza ha ideato e cura il blog letterario "Squadernauti". Ha ideato Bed&Runfast, il punto d'incontro fra il mondo del podismo e quello delle strutture ricettive. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com. Dal 2013 abita a Tortolì, dove gestisce un B&B con la sua compagna, corregge testi, insegna le parole difficili a sua figlia e corre.