Occhiali Bertoni Quasar M01: la qualità si vede

Oggi inizio facendo parziale ammenda. Perché, tra i sempre più innumerevoli oggetti e gadget che popolano il mondo del podismo, ce ne sono alcuni (pochi) di cui non posso fare a meno. Come, ad esempio, la cintura portaborracce che mi lego in vita quando affronto allenamenti di cospicuo chilometraggio. Ne riparleremo presto, perché sto testando un nuovo e ottimo prodotto.

Mentre nei confronti della maggior parte dei ninnoli per sportivi di resistenza nutro una glaciale indifferenza.

Ma un discorso a parte, ed ecco il mio fare ammenda, riguarda gli occhiali per la corsa. Chissà perché non li adopero sovente, ma quando – come è capitato qualche settimana fa – un marchio me ne invia un modello di elevata qualità, mi domando come io possa, specie con certe condizioni di luce, farne a meno.

Bertoni Quasar M01

Bertoni Quasar M01

In questo caso stiamo parlando degli occhiali Bertoni Quasar M01, uno dei modelli di punta dell’azienda italiana attiva da oltre un trentennio, che produce occhiali per una grande varietà di discipline sportive.

Diamo subito un’occhiata alle specifiche tecniche, prima di passare alle sensazioni che mi hanno restituito dopo un protratto test.

I Bertoni Quasar M01 sono contenuti in una confezione di plastica rigida con cerniera. Dentro alla quale, oltre agli occhiali, ci sono un sacchettino con lacci per portare con sé il prodotto con il minimo ingombro (e che funge anche da panno per la pulizia), e altri due importanti accessori. Un elastico da sostituire alle aste per tenere ben fermi gli occhiali alla nuca, nel caso si praticassero sport particolarmente “movimentati” (pensiamo al motocross o a certe discipline ciclistiche estreme), e la clip ottica. Facilmente montabile e smontabile all’interno della montatura, la clip dà la possibilità di indossare le proprie lenti da vista assieme agli occhiali.

I Bertoni Quasar M01 pesano solo 33 grammi e hanno naselli regolabili ergonomici che si adattano alla forma di ogni naso. Il materiale di costruzione è naturale, antiallergico e resistente all’acqua.

Montatura e lenti

Le aste morbide della montatura in TR90 permettono una calzata non invasiva ma sicura. I fori di areazione, due nella parte superiore e altrettanti in quella inferiore della lente, consentono la fuoriuscita di condensa, evitando così l’appannamento.

La linea di questo modello protegge gli occhi dal vento e dalle intemperie, oltre a fornire una migliore visione periferica.

Infine la lente. I Bertoni Quasar M01 hanno un’unica lente specchio verde che garantisce un ottimo controllo della trasmissione della luce e una regolazione del colore studiata per massimizzare il contrasto e migliorare la visibilità.

La protezione UV 100%, sempre attiva, cattura il 100% dei raggi nocivi UVA e UVB. Le lenti sono decentrate per evitare ogni possibile distorsione ottica.

Il test

Gli occhiali Bertoni Quasar M01 sono comodissimi da indossare, e si sono rivelati estremamente stabili seppure davvero leggeri.

Testati in condizioni di cielo fortemente nuvoloso e in giornate di sole intenso, hanno sempre filtrato la luce in modo da attenuarne gli effetti nocivi per l’occhio (ci perdonerete se non ci esprimiamo come un colonnello dell’aeronautica).

Insomma: la funzione di un buon paio di occhiali deve essere quella di supportare chi pratica sport di endurance. Sia nel proteggerlo dalla luce fastidiosa sia perché – lo ha detto un campione olimpico come Stefano Baldini, quindi ci fidiamo – correre a lungo con i muscoli del volto contratti impone un certo dispendio di energie. Senza dimenticare, e dalle mie parti d’estate il fenomeno non è infrequente, che un buon paio di occhiali protegge dall’assalto di moscerini e insetti, che se finiscono negli occhi possono compromettere l’allenamento.

Aggiungiamo infine che l’estetica dei Bertoni Quasar M01 è quello che fa per noi: sobria ed elegante, senza insomma quegli eccessi pop che ogni tanto si vedono nei modelli di aziende concorrenti.



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Claudio Bagnasco
Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975. Suoi brani narrativi e saggistici sono apparsi su vari blog e riviste. Ha pubblicato alcuni libri, tra cui i romanzi "Silvia che seppellisce i morti" (Il Maestrale 2010) e "Gli inseguiti" (CartaCanta 2019), e la raccolta di racconti "In un corpo solo" (Quarup 2011). Ha curato il volume "Dato il posto in cui ci troviamo. Racconti dal carcere di Marassi" (Il Canneto 2013). Il 31 ottobre 2019 è uscito il suo saggio "Runningsofia. Filosofia della corsa" (il Melangolo, seconda edizione 2021). Con Giovanna Piazza ha ideato e cura il blog letterario "Squadernauti". Ha ideato Bed&Runfast, il punto d'incontro fra il mondo del podismo e quello delle strutture ricettive. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com. Dal 2013 abita a Tortolì, dove gestisce un B&B con la sua compagna, corregge testi, insegna le parole difficili a sua figlia e corre.