Tutti alla Maratona del Lamone!

Se Paolo Conte, in uno dei suoi tanti capolavori, canta “Dopo le mie vicissitudini, oggi ho ripreso con il mio bar”, più modestamente io vi dico – cari lettori – che dopo le mie vicissitudini ho ripreso a parlare di maratona.

O per meglio dire, dopo un 2022 costellato di infortuni, da qualche giorno – in barba alla scaramanzia – ho dichiarato di puntare a correre la Maratona del Lamone.

Ora vi racconto perché, e vi dico qualcosa sulla gara.

Perché la Maratona del Lamone

Ho iniziato a pensare a quale maratona correre alla fine dello scorso anno, quando la mia condizione fisica andava lentamente migliorando.

Nel frattempo, con compagna e figlia abbiamo deciso di regalarci un piccolo viaggio a Berlino per Pasqua. Bene: la mia gara regina avrebbe dovuto cadere prima della data pasquale, ovvero domenica 9 aprile. Perché non me la sarei sentita di mettere a repentaglio l’equilibrio familiare a colpi di lunghissimi attorno alla Porta di Brandeburgo.

E siccome nelle vacanze natalizie, che di solito trascorro nella mia Genova, mi alleno ma senza troppa convinzione, avrei iniziato la preparazione all’inizio di gennaio. E i tre mesi canonici di programma parlavano chiaro: l’unica data disponibile sarebbe stata domenica 2 aprile.

Ma a questo punto, Maratona di Milano o Maratona di Russi, entrambe previste proprio per il 2 aprile?

Come ho già detto altrove, sono sempre meno attratto dalle maratone-evento e sempre più da quelle (nell’accezione più nobile del termine) provinciali, organizzate con estrema passione (e spesso senza l’appoggio di somme faraoniche da parte degli sponsor). Dove gli atleti sono poche centinaia e non decine di migliaia, dove nel pacco gara non ci sono guardaroba tecnici. Ma dove si respira l’autentico e primitivo spirito del podismo.

Dunque, ecco perché il Lamone.

Maratona Lamone

La Maratona del Lamone

Se volete sapere tutto della Maratona del Lamone, vi rimando alla puntata del mio podcast ascoltabile da martedì 21 febbraio, nella quale ho intervistato Lucia Sassi, presidente del Gruppo Sportivo Lamone.

Dalle parole di Lucia traspare tutto l’amore, suo e della sua associazione, per il podismo. E per una maratona, vale la pena di ricordarlo, seconda per anzianità in Italia solo a quella del Mugello.

Sul sito del GS Lamone trovate tutte le informazioni sulla gara. Ma le principali, per praticità, ricordiamole anche qua.

Appuntamento al 2 aprile

Intanto, sciogliamo un dubbio semantico che ancora attanaglia qualcuno: la Maratona di Russi e la Maratona del Lamone sono la stessa gara. Russi è la cittadina dove sono situati partenza e arrivo, mentre il Lamone è il fiume che attraversa Russi.

Si parte alle ore 9 di domenica 2 aprile e, per una volta tanto (cosa che restituisce alla gara un sapore romantico) non ci sono distanze minori assieme alla gara regina.

Il percorso è veloce (così rispondo a una delle ossessioni di noi podisti) e completamente asfaltato, tranne che in un breve tratto finale.

Russi è facilmente raggiungibile con ogni mezzo. E, particolare che desidero aggiungere e che testimonia la genuinità della Maratona del Lamone, il costo dell’iscrizione è più che ragionevole. Si è partiti dalla quota di 25 euro e si arriva a quella di 40 (escluse le iscrizioni sul posto, sabato 1 e domenica 2 aprile, fissate a 50 euro).

Infine, per i podisti seri, quindi per voi che leggete e non per me che scrivo, c’è una suggestione in più. La Maratona del Lamone, assieme alla 50 chilometri di Romagna (25 aprile) e al Passatore (27-28 maggio) fa parte del Trittico di Romagna. Al quale so che il mio amico Stefano Velatta sta pensando piuttosto seriamente.

Noi, intanto, ci vediamo domenica 2 aprile a Russi. Vero?



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Claudio Bagnasco
Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975. Suoi brani narrativi e saggistici sono apparsi su vari blog e riviste. Ha pubblicato alcuni libri, tra cui i romanzi "Silvia che seppellisce i morti" (Il Maestrale 2010) e "Gli inseguiti" (CartaCanta 2019), e la raccolta di racconti "In un corpo solo" (Quarup 2011). Ha curato il volume "Dato il posto in cui ci troviamo. Racconti dal carcere di Marassi" (Il Canneto 2013). Il 31 ottobre 2019 è uscito il suo saggio "Runningsofia. Filosofia della corsa" (il Melangolo, seconda edizione 2021). Con Giovanna Piazza ha ideato e cura il blog letterario "Squadernauti". Ha ideato Bed&Runfast, il punto d'incontro fra il mondo del podismo e quello delle strutture ricettive. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com. Dal 2013 abita a Tortolì, dove gestisce un B&B con la sua compagna, corregge testi, insegna le parole difficili a sua figlia e corre.