Dinamo: non semplici integratori ma una strategia di integrazione

Avete ormai imparato l’antifona, cari lettori di questa rubrica settimanale. Se ci prendiamo la libertà di testare e recensire solo prodotti della cui qualità ci fidiamo davvero, la selezione si fa particolarmente severa quando si tratta di integratori alimentari: è questo, in effetti, l’ambito in cui più raramente le promesse coincidono con il loro esaudimento.

Gel, polveri e barrette sono spesso salutati come capaci di migliorare le performance del (segue un’indicazione espressa in percentuale) quando poi, a ben vedere, gli ingredienti adoperati sono suppergiù sempre i medesimi.

Dinamo

La strategia di integrazione di Dinamo

È bastato dare una rapida occhiata al sito ufficiale per capire che Dinamo fa le cose diversamente rispetto alla media delle aziende che producono integratori alimentari per lo sport.

Dinamo, giovane realtà con sede a Busto Arsizio, mette in commercio solo integratori naturali Made in Italy. Le materie prime sono tutte scelte con estrema cura, ma soprattutto c’è una strategia ben precisa alla base dell’azienda. I singoli prodotti non sono presentati come entità autonome, ma come parte di un piano di integrazione – adattabile sia a diverse tipologie di atleta che per il benessere quotidiano – che prevede l’assunzione di prodotti prima, durante e dopo l’attività fisica.

Non solo: sul sito c’è proprio la possibilità di seguire un piano di integrazione a seconda della durata della performance sportiva, o di richiederne uno ad hoc.

La strategia di integrazione Dinamo si basa su principi della medicina ayurvedica e dell’antroposofia, per cui i prodotti avrebbero virtù anche curative e garantirebbero un benessere generale e continuo.

Lo starter kit

Dicevamo della strategia di integrazione Dinamo. Che ha una sua dimostrazione nello starter kit che abbiamo testato, e che copre il prima, il durante e il dopo di tre allenamenti o gare di lunga durata.

Il catalogo dei prodotti Dinamo, a cui vi rimandiamo, è ben più ampio. Ma soffermiamoci sullo starter kit, la cui confezione, in cartone, è divisa in tre scomparti.

Nel primo scomparto, che accoglie i prodotti da assumere prima dell’attività fisica, abbiamo un barattolo da trenta grammi di chyawanprash, una crema di erbe e spezie della tradizione ayurvedica; sei compresse a base di cordyceps e reishi e sei compresse a base di trentadue erbe.

Nello scomparto dei prodotti da assumere durante l’attività fisica, trovano spazio tre integratori alimentari solubili in acqua, a base di carboidrati, sali, vitamine ed estratti di uva, arancio, mirtillo e ribes; sei compresse della stessa composizione; una barretta alle albicocche e uvetta; due gel (uno al caffè e uno al miele salato); sei compresse di proteine da siero di latte con zucchero di canna e mango; un pacchetto di mandorle sgusciate e salate, miscelate con spezie indiane.

Per il dopo, trenta grammi di lapacho, da assumere come tisana, e sei compresse a base di ashwagandha, tribulus, bambù, filanto, bacopa, trifoglio rosso e amla.

Lo starter kit contiene anche un portacompresse e una brochure illustrativa.

Il test dei prodotti

A prescindere dal fatto che una strategia nutrizionale il cui obiettivo non è semplicemente legato alla prestazione sportiva ma al benessere, avrà sicuramente il suo pieno effetto sul lungo periodo, già testando lo starter kit ci siamo accorti dell’elevata qualità dei prodotti Dinamo.

Elevata qualità che si declina negli ottimi gusti e soprattutto nella leggerezza. In questo senso un concreto esempio, spauracchio di tutti i podisti, è dato dai gel. Che spesso, specie se assunti per la prima volta, danno problemi di digestione.

In questo caso, così come per tutti gli altri integratori Dinamo testati, non abbiamo riscontrato il minimo contraccolpo.

Le premesse per salutare una nuova azienda di integratori alimentari di alto livello, insomma, ci sono tutte.



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Claudio Bagnasco
Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975. Suoi brani narrativi e saggistici sono apparsi su vari blog e riviste. Ha pubblicato alcuni libri, tra cui i romanzi "Silvia che seppellisce i morti" (Il Maestrale 2010) e "Gli inseguiti" (CartaCanta 2019), e la raccolta di racconti "In un corpo solo" (Quarup 2011). Ha curato il volume "Dato il posto in cui ci troviamo. Racconti dal carcere di Marassi" (Il Canneto 2013). Il 31 ottobre 2019 è uscito il suo saggio "Runningsofia. Filosofia della corsa" (il Melangolo, seconda edizione 2021). Con Giovanna Piazza ha ideato e cura il blog letterario "Squadernauti". Ha ideato Bed&Runfast, il punto d'incontro fra il mondo del podismo e quello delle strutture ricettive. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com. Dal 2013 abita a Tortolì, dove gestisce un B&B con la sua compagna, corregge testi, insegna le parole difficili a sua figlia e corre.