Hangon, qualità… amica

Un gradito ritorno

Bentrovati, amici podisti. Di rado mi sbilancio nelle recensioni, perché ho la netta impressione – ribadita giusto lo scorso lunedì – che negli ultimi anni troppe aziende propongano agli sportivi prodotti del tutto simili l’uno agli altri, badando non già a diversificarsi dal punto di vista qualitativo quanto piuttosto a gareggiare sul terreno delle pubblicità altisonanti.

Per questo ho accolto con gioia il recente arrivo di un pacchetto inviatomi da Hangon, azienda con sede in provincia di Lecco, della quale in estate ho recensito alcuni capi: come leggerete, li avevo trovati eccellenti, con una menzione particolare per la canotta Carbon Y, gradevole tanto da indossare quanto da vedere, che è stata mia fedele compagna negli allenamenti più impegnativi.

Long Sleeve BL Hangon Extraskin

E siccome da qualche giorno il freddo ha fatto capolino pure in Ogliastra, dove vivo, devo ringraziare Hangon anche della… puntualità: il pacchetto recapitatomi conteneva infatti la maglia termica Long Sleeve BL Extraskin nella versione grigio-nera, in commercio dall’inverno 2019/2020, a cui quest’anno si affianca la nuova versione bianca.

L’ho indossata in tre allenamenti, a diretto contatto con la pelle per esaltare al massimo le sue proprietà, di cui vi parlerò tra pochissimo. Prima, però, è bene dire che si tratta di una termica a maniche lunghe la quale non solo ha un’ottima vestibilità, come si dice oggi, ma è inoltre impreziosita da una manica capace di coprire la mano e parte delle dita: una piccola ma geniale trovata, dal momento che di solito sono proprio le mani (almeno: le mie) a patire le giornate particolarmente pungenti. E se l’ampio occhiello in cui infilare il pollice permette eventualmente, una volta raggiunta la temperatura ideale, di scoprirsi fino al polso, proprio il bordo catarifrangente della manica offre maggior sicurezza in situazioni di scarsa visibilità (e nelle giornate invernali è un’ipotesi tutt’altro che infrequente).

Ma veniamo al dunque. La Long Sleeve BL Hangon Extraskin è composta per il 93% di polipropilene Dryarn®, tessuto creato ad hoc per gli sportivi, che assomma alcune caratteristiche in grado di restituire una notevole sensazione di benessere: è infatti leggero, traspirante, isolante e batteriostatico, non irrita la pelle (anche grazie alle cuciture ridotte al minimo) e ha uno straordinario effetto termoregolatore.

Traduciamolo nelle impressioni avute indossando la termica Hangon: il busto è subito al caldo, ma anche nei chilometri finali di uscite piuttosto lunghe si mantiene fresco e asciutto. Il capo, testato a lungo dall’azienda prima di essere messo in commercio, gode in effetti di un mirabile equilibrio tra funzionalità e non invasività: protegge egregiamente dal freddo ma quasi non si sente addosso. Sarà per questo, mi spiega Carmen di Hangon, che molti atleti (perché il prodotto non è certo destinato ai soli podisti) hanno ribattezzato questa termica La magica.

Qualità e non solo

Concludo ripetendo un concetto già espresso nello scorso articolo, ma su cui ho piacere di tornare: per la seconda volta mi ha stupito positivamente il fatto che l’elevata qualità dei prodotti Hangon sappia coniugarsi con un’attenzione sincera al cliente. Un messaggino mi ha avvisato il giorno della partenza del pacco (che conteneva anche, lieta sorpresa, un bellissimo berretto-scaldacollo), e pochi giorni prima di scrivere queste righe ho ricevuto una cordiale telefonata nella quale Carmen ha voluto conoscere dalla mia viva voce cosa ne pensassi della termica.

Non so se nell’affollato e feroce mercato odierno un atteggiamento del genere sia produttivo o faccia perdere tempo prezioso: quel che so è che, personalmente, trovo encomiabile (oltre che raro) l’atteggiamento di Hangon, secondo cui ogni cliente deve essere considerato come se fosse il primo e l’unico. D’altronde, è in questo senso emblematico il motto aziendale, con cui concludiamo questa seconda recensione dedicata a un marchio ormai amico: Ordinary people, Hangon spirit.



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Claudio Bagnasco
Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975. Suoi brani narrativi e saggistici sono apparsi su vari blog e riviste. Ha pubblicato alcuni libri, tra cui i romanzi "Silvia che seppellisce i morti" (Il Maestrale 2010) e "Gli inseguiti" (CartaCanta 2019), e la raccolta di racconti "In un corpo solo" (Quarup 2011). Ha curato il volume "Dato il posto in cui ci troviamo. Racconti dal carcere di Marassi" (Il Canneto 2013). Il 31 ottobre 2019 è uscito il suo saggio "Runningsofia. Filosofia della corsa" (il Melangolo, seconda edizione 2021). Con Giovanna Piazza ha ideato e cura il blog letterario "Squadernauti". Ha ideato Bed&Runfast, il punto d'incontro fra il mondo del podismo e quello delle strutture ricettive. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com. Dal 2013 abita a Tortolì, dove gestisce un B&B con la sua compagna, corregge testi, insegna le parole difficili a sua figlia e corre.