Cascada, leggerezza ed estetica

È proprio vero che tutto è relativo. In questi ultimi giorni di caldo intenso, nella zona della Sardegna dove abito si superano abbondantemente i 30 gradi centigradi.

Fa caldissimo, certo, ma dopo avere sfiorato – nella giornata di lunedì 24 luglio – i 48 gradi, sembra quasi di essere già in autunno.

Scherzi a parte, allenarsi con temperature alte anche all’alba è particolarmente faticoso. Le norme per resistere all’afa sono sempre le stesse. Oltre ad alimentarsi e idratarsi e a dovere (e a dover serenamente rinunciare ai ritmi che si riescono a tenere nei mesi più freschi), è necessario un abbigliamento confortevole.

Dove per confortevole non si intende solo un abbigliamento leggero, ma anche traspirante, e magari qualcosa in più. Ne riparleremo.

cascada

Cascada

Quel qualcosa in più che non manca nei capi tecnici di Cascada, dei quali abbiamo già scritto in un precedente articolo.

Dal 2018 Cascada produce capi d’abbigliamento sportivo ispirati ala natura del Trentino, dove vengono prodotti.

La versatilità dei capi Cascada è ben espressa in una frase che campeggia nella home page del sito: “Realizziamo soluzioni versatili e fruibili per tutte le attività all’aria aperta, crediamo che ogni prodotto debba soddisfare molteplici utilizzi.”

E in effetti, sia per l’elevatissima qualità dei materiali, sia per la durabilità e l’estetica impeccabile, si tratta di prodotti sì per sportivi, ma che possono essere tranquillamente indossati da chi ama un abbigliamento casual (e con una riconoscibilissima linea).

I prodotti estivi Cascada

Ecco che Cascada ha messo in commercio alcuni nuovi prodotti adatti alla stagione estiva: maglie, camicie, pantaloncini, canotte, antivento, cappelli, calze e marsupi, sempre al crocevia tra sport e vita di tutti i giorni, meglio se a contatto con la natura.

Abbiamo testato probabilmente i due capi più freschi di tutta la collezione, ovvero i Wolf Running Shorts e la Mesh Base Layer Sleeveless – Signature Wolf.

I pantaloncini col lupo stampigliato, composti per il 97% di poliestere e per il restante 3% di elastene, hanno uno slip integrato, due tasche laterali per le mani e due taschini posteriori per i piccoli oggetti. Hanno una vestibilità perfetta e il loro tessuto è elastico ed eccezionalmente traspirante.

La canotta, dove campeggia sempre il lupo, è composta per il 96% di poliestere e per il 4% di elastene. Aderente alla pelle, è pensata per essere utilizzata da sola o sotto una maglia. Il suo tessuto elastico in micro-rete, infatti, allontana con grande rapidità il sudore e mantiene costante la temperatura corporea.

Il test dei prodotti

Al di là della mera descrizione dei prodotti, è indossandoli che si ha la precisa sensazione della qualità straordinaria dei capi Cascada.

Li abbiamo provati in una sessione di ripetute in salita e in un lento di sedici chilometri, così da avere un doppio test, in un’uscita breve e intensa e in un’altra lunga e dal ritmo più compassato.

Oltre alle linee impeccabili, i materiali costitutivi sono allo stesso tempo davvero leggeri e resistenti. Allenarsi con temperature intorno ai 30 gradi è faticoso, c’è poco da fare, e non esistono formule magiche per annullare la fatica. Ma certamente possono esserci capi di abbigliamento tecnico, come quelli Cascada, che aiutano a correre in modo più agevole. Senza ad esempio provare quella sgradevole sensazione di portare con sé capi che, chilometro dopo chilometro, diventano sempre più pesanti e maleodoranti.

C’è infine l’aspetto estetico. Magari non indispensabile per chi si allena sodo, ma di certo intelligente, perché dà a questi prodotti una natura ibrida, per lo sport e per la quotidianità dello sportivo.

Non escludiamo nemmeno il fatto che, indossando capi belli (e quelli di Cascada indiscutibilmente lo sono), e quindi sentendosi meglio con se stessi, la predisposizione alla fatica aumenti.  



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Claudio Bagnasco
Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975. Suoi brani narrativi e saggistici sono apparsi su vari blog e riviste. Ha pubblicato alcuni libri, tra cui i romanzi "Silvia che seppellisce i morti" (Il Maestrale 2010) e "Gli inseguiti" (CartaCanta 2019), e la raccolta di racconti "In un corpo solo" (Quarup 2011). Ha curato il volume "Dato il posto in cui ci troviamo. Racconti dal carcere di Marassi" (Il Canneto 2013). Il 31 ottobre 2019 è uscito il suo saggio "Runningsofia. Filosofia della corsa" (il Melangolo, seconda edizione 2021). Con Giovanna Piazza ha ideato e cura il blog letterario "Squadernauti". Ha ideato Bed&Runfast, il punto d'incontro fra il mondo del podismo e quello delle strutture ricettive. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com. Dal 2013 abita a Tortolì, dove gestisce un B&B con la sua compagna, corregge testi, insegna le parole difficili a sua figlia e corre.