Sono ormai diverse settimane che non vi parlo di capi di abbigliamento tecnico, e adesso che la primavera è alle porte è il caso di riprendere questa buona abitudine.
Oggi per la prima volta vi descriverò il test effettuato con alcuni prodotti di un marchio non specifico per il running, né che per il running ha una linea ad hoc, a testimonianza di come in questi ultimi tempi anche le aziende guardino con interesse alla sempre più diffusa inclinazione degli sportivi a praticare diverse discipline, o discipline per così dire ibride, come il CrossFit e la Spartan Race.
Plankon
Intercetta benissimo questa tendenza Plankon, azienda che nasce nel 2015 negli Stati Uniti ma il cui catalogo di abbigliamento sportivo è rigorosamente made in Italy. Plankon, proprio per assecondare la passione – in continua crescita – verso lo sport e più in generale verso il benessere, non solo dispone di capi tecnici versatili, coloratissimi e di alta qualità; è anche ideatore e promotore del format sportivo BYC Training; partner o sponsor tecnico di importanti eventi sportivi; ha tra i suoi prodotti una linea di creme da utilizzare prima e dopo l’attività fisica; dà inoltre la possibilità di personalizzare alcuni suoi capi, opzione sfruttabile sia dalle società sportive per le proprie divise, sia dagli organizzatori di competizioni o appuntamenti all’insegna dello sport. Plankon è, insomma, un marchio decisamente attento all’aspetto sociale della pratica sportiva.
Nonostante la lungimirante e meritoria prospettiva di questa azienda italo-americana, chi scrive – ormai lo avrete imparato – è un imperturbabile monomaniaco; ho dunque testato alcuni prodotti di Plankon, in realtà destinati a svariate discipline, nell’unico sport che pratico, il running.
Test dei prodotti e considerazioni finali
In una delle ultime giornate fredde dell’anno ho potuto indossare i manicotti, che assommano in sé tutte le caratteristiche dei prodotti Plankon, cioè attenzione alla qualità, al design e alla versatilità: di un vistoso giallo fluo, dunque spiccatamente giovanilistici (ma esiste anche una più sobria versione in nero), esercitano una leggera compressione sul braccio; la microfibra di cui sono composti garantisce allo stesso tempo un buon isolamento e una buona traspirabilità.
Per quanto riguarda le calze, le X-Light hanno la curiosa caratteristica di illuminarsi di notte, grazie a un micro LED che si ricarica con l’energia solare; sono robuste calze a mezza gamba in microfibra di poliamnide e fibra di carbonio.
Passiamo poi alle calze Compression Power Tech, il cui nome lascia poco spazio alla fantasia: si tratta di una calza lunga a compressione composta di tre tessuti, per tenere al sicuro il piede da micosi, vesciche e piaghe, noie che chi corre su lunghe distanze ben conosce. Inoltre la microfibra di polipropilene, in virtù della sua elevatissima capacità di espulsione del sudore, lascia il piede asciutto.
Veniamo alle maglie tecniche a mezza manica. La maglia Compression Power Tech, va da sé, ricalca le caratteristiche delle calze che portano il medesimo nome: leggerezza, resistenza, vestibilità e traspirabilità sono le sue peculiarità. La maglia Spyder, composta al 90% da microfibra di polipropilene, non altera la temperatura corporea e risulta particolarmente leggera e traspirante.
Da ultimo, ho avuto davvero ottime sensazioni allenandomi con i pantaloncini Power Tech, sempre della linea Compression: alle qualità derivate dalla commistione di microfibra di poliamnide e microfibra di polipropilene, di cui abbiamo già detto, si aggiunge qui un particolare piccolo ma per quanto mi riguarda rilevante: i pantaloncini non hanno alcun laccio in vita, ed è sufficiente la loro compressione e la loro linea a farli aderire perfettamente; ciò dà senza dubbio una bella impressione di leggerezza e libertà di movimento.
Soggiungo che tutti i prodotti Plankon hanno stampigliato il motto aziendale, Believe in your core, accompagnato dall’iconcina di un atleta impegnato in un esercizio di plank laterale.
Un plauso a questa azienda, capace di produrre capi di qualità ed esteticamente accattivanti, e capace inoltre di captare la tendenza sempre più diffusa a un comportamento salutistico a trecentosessanta gradi: alla pratica sportiva vista come momento avulso dal resto della giornata si sta infatti sostituendo – per un numero sempre più cospicuo di persone – una costante cura di sé, che comprende attività fisica, alimentazione, riposo e anche atteggiamento psicologico.
Buona vita sportiva a tutti!
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