Monopattino elettrico oZ-o 8.5, ecodivertimento assicurato

Cari lettori, oggi sarete testimoni di un clamoroso strappo alla regola. Perché? Perché per una volta mi prenderò una sana vacanza dal mio ruolo di redattore sportivo. Sono sporadici gli articoli in cui non parlo dell’amato podismo ma di qualche altra disciplina sportiva.

Oggi la rottura sarà ancor più vistosa: vi intratterrò sui monopattini elettrici. O meglio: su uno specifico monopattino elettrico.

Tuttavia, non mi sento troppo apostata. Se qualche tempo fa vi ho parlato di un meritorio volume sulle piste ciclabili, con questo pezzo ci troviamo in quei dintorni. Certo: la bicicletta (o meglio, il ciclismo) è uno sport, il monopattino elettrico no. Ma entrambi i veicoli sposano un’idea del mondo ecologica, rilassata, democratica, responsabile eccetera.

Per cui, veniamo a noi.

Monopattino elettrico oZ-o 8.5

oZ-o

Il nome dell’azienda, composto da una zeta maiuscola tra due o minuscole, varrebbe da sola il prezzo del biglietto, siccome crea un segno grafico simile a un monopattino stilizzato.

oZ-o ha sede in Abruzzo, e la scarsità di informazioni presenti sul sito ufficiale è ben contrappuntata dalla simpatia e dalla solerzia dello staff.

Assieme al monopattino di cui vi parlerò, mi sono stati recapitati un caschetto, un comodissimo zainetto per notebook col logo aziendale e – seconda alzata d’ingegno – una latta da mezzo litro d’olio extravergine d’oliva della Tenuta Sant’Ilario di Pineto (Teramo). Perché? Perché “ogni veicolo a motore ha da sempre la sua lattina di olio. E anche con i motori elettrici le tradizioni vanno difese”, si legge in un recente post apparso sulla pagina Facebook dell’azienda.

Ma soprattutto, nel pacco inviatomi c’era il monopattino elettrico oZ-o 8.5.

Monopattino elettrico oZ-o 8.5

Monopattino elettrico oZ-o 8.5

Il numero si riferisce al raggio della ruota. Il modello 8.5 è il più piccolo dei tre prodotti dalla ditta abruzzese, che mette in commercio anche il 10 e il 20.

Liquidiamo subito l’aspetto tecnico, sciorinando i dati più importanti. L’oZ-o 8,5 è facilmente pieghevole, pesa 13 chili e ha ruote antiforatura. Garantisce sino a 25 chilometri di autonomia, a seconda dello stile di guida e del peso del conducente (che può arrivare sino a 120 chili).

Ha tre marce: sino a 6 km/h (il massimo consentito nelle isole pedonali), sino a 15 (quella più risparmiosa) e sino a 25. Si ricarica in 6-8 ore, ha freno anteriore inerziale e posteriore a disco, luce anteriore e posteriore, cavalletto, campanello, un intuitivo display che indica marcia, velocità, chilometri percorsi e livello della batteria.

Tutte le funzioni si comandano con un solo pulsante.

Monopattino elettrico oZ-o 8.5

Quindi?

Quindi, il test. Ragazzi, c’è poco da dire: su questo monopattino elettrico mi diverto come un bambino.

Considerate le mie misure non proprio standard (192 centimetri di altezza e 46 di piede) mi ci sono voluti un paio di giorni per trovare la giusta posizione di guida e il feeling con acceleratore e freno.

Dopo di che, è scattato il colpo di fulmine, e non c’è giorno che non lo adoperi per piccole commissioni o anche solo – ora che le giornate si allungano e riscaldano – per qualche minuto all’aria aperta dopo troppe ore trascorse davanti a un monitor.

Il monopattino elettrico oZ-o 8.5 è un valido alleato per gli spostamenti brevi, specie in città, ed è una pratica alternativa (altrettanto ecologica) alla bicicletta. Sta nel cofano di ogni auto, e con la sua velocità limitata permette di godere del paesaggio circostante, urbano o meno che sia, in maniera meno frenetica del solito.

Ho lasciato per ultimo un aspetto importante, un falso mito che accompagna il monopattino elettrico: quello della sicurezza.

Spiace ripetere l’ovvio. Anche qui, siamo di fronte all’antica questione per cui occorre ribadire il motto: non si tratta di una cosa buona o cattiva ma dell’uso che se ne fa.

Il libretto dell’oZ-o 8.5 è ricco di istruzioni, ispirate a un sano buon senso. È intuitivo che un mezzo di locomozione così piccolo, che espone l’intero corpo a eventuali impatti, va guidato con particolare accortezza. Ma sarà sufficiente fermarsi a ogni stop, evitare manovre azzardose (e illegali, come la guida sul marciapiede) e terreni particolarmente sconnessi per tenersi al sicuro dai pericoli. E potersi così divertire a lungo, facendo nel contempo del bene al pianeta.

Monopattino elettrico oZ-o 8.5


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Claudio Bagnasco
Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975. Suoi brani narrativi e saggistici sono apparsi su vari blog e riviste. Ha pubblicato alcuni libri, tra cui i romanzi "Silvia che seppellisce i morti" (Il Maestrale 2010) e "Gli inseguiti" (CartaCanta 2019), e la raccolta di racconti "In un corpo solo" (Quarup 2011). Ha curato il volume "Dato il posto in cui ci troviamo. Racconti dal carcere di Marassi" (Il Canneto 2013). Il 31 ottobre 2019 è uscito il suo saggio "Runningsofia. Filosofia della corsa" (il Melangolo, seconda edizione 2021). Con Giovanna Piazza ha ideato e cura il blog letterario "Squadernauti". Ha ideato Bed&Runfast, il punto d'incontro fra il mondo del podismo e quello delle strutture ricettive. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com. Dal 2013 abita a Tortolì, dove gestisce un B&B con la sua compagna, corregge testi, insegna le parole difficili a sua figlia e corre.