La scelta del modello perfetto non può ridursi esclusivamente alla valutazione del lato estetico. Occorre considerare, infatti, che imparare a individuare le scarpe migliori significhi prendersi cura del benessere personale e migliorare le prestazioni allenamento dopo allenamento.
Modelli da strada e da trail
Il numero di runner ad allenarsi ogni giorno è aumentano progressivamente nel corso degli ultimi anni. A mettersi in gioco sono i tantissimi cultori di running, trail, trekking e fitness. Passioni sempre più diffuse che hanno indotto le aziende del settore a investire su tecnologie e materiali per arricchire il mercato di scarpe per ogni esigenza. Chi predilige l’asfalto dovrebbe calzare un modello che presenti caratteristiche ideali per la corsa su strada. Ad accomunare tale tipologia di scarpe è la presenza di battistrada in gomma liscia, di un’intersuola ammortizzata e di una tomaia leggera e traspirante. Allenandosi “fuori strada” un modello con intersuola più rigida garantisce maggiore stabilità e adeguato supporto su superfici più morbide. Se la suola in gomma aderente (in alternativa delle alette profonde) assicura una trazione migliore, la tomaia resistente evita a eventuali detriti di finire all’interno della scarpa.
Indicazioni sui materiali
Oggi tanti modelli in commercio integrano componenti realizzati in fibra di carbonio o adottano le cosiddette super-mescole. Il risultato? La scarpa risulta più leggera a tutto beneficio della reattività. Non mancano scarpe eco-friendly, ossia frutto dell’impiego di materiali riciclati e di processi di lavorazione a ridotto impatto ambientale.
Frequenza degli allenamenti
Un fattore di primaria importanza per chi ha intenzione di acquistare un nuovo paio di scarpe da running o trail è la frequenza delle sessioni. Correndo non più di 3 volte a settimana, e affrontando distanze non eccessive, la scelta potrebbe premiare scarpe che garantiscano ottimo comfort e permettano di correre con leggerezza grazie alla buona risposta dinamica. Preferendo allenamenti di lunga durata, particolarmente intensi e dai chilometraggi elevati, un’eccellente ammortizzazione sarà la caratteristica fondamentale da valutare. Una valida opzione, in tal caso, è rappresentata dalla cosiddetta “shoe rotation”, che consiste nell’alternare 2 (o anche più) paia di scarpe nel corso dei mesi.

Tipologie di appoggio: le diverse esigenze di pronatori e supinatori
I piedi di ogni persona presentano caratteristiche uniche; ecco perché sapere di avere un appoggio neutro, pronatore o supinatore è fondamentale per qualunque runner. Un appoggio è definito neutro quando non ha particolari rotazioni verso l’interno o l’esterno: calzando una scarpa ben ammortizzata la corsa potrà avere inizio. Quando il piede ha la tendenza a ruotare verso l’interno si parla di appoggio pronatore. Sarà un extra supporto nella parte mediale del piede a consentire di allenarsi minimizzando il rischio di infortunarsi. Un appoggio supinatore (il piede ruota eccessivamente verso l’esterno) necessita di una scarpa dall’ammortizzazione mirata e che supporti in modo efficace l’arco plantare.
Acquistando con consapevolezza le scarpe da running si beneficerà il giusto sostegno durante allenamenti o gare. Oltre a migliorare la postura, muscoli e articolazioni saranno soggetti a un livello di stress minore. Questo a sua volta si rifletterà nella prevenzione degli infortuni e in una maggiore efficienza nella corsa.
Articolo redatto in collaborazione con I-Run.


