Columbia Konos TRS Outdry, escursionismo per tutti

Tra podisti votati unicamente all’asfalto (come me) e amanti del trail vige un antico e cavalleresco sfottò reciproco, essendo entrambe le categorie di corridori gelose del proprio ambiente.

Ci sono tuttavia alcuni punti di incontro: uno potrebbe essere dato dai terreni ghiaiosi, per così dire ibridi, dunque percorribili da entrambe le fazioni. E ci sono poi le attività trasversali, come l’escursionismo (che non si capisce perché si debba chiamare col termine inglese hiking), che peraltro segna una pausa dall’attività sportiva a cui si è consacrati, a favore magari di una gita domenicale con la famiglia.

Proprio per le camminate in natura Columbia ha lanciato il suo prodotto di punta dell’estate 2024, le Konos TRS Outdry, che abbiamo testato per voi durante una semplice escursione, e anche per un breve tratto di corsa su sterrato.

Columbia Konos Outdry

Columbia Konos TRS Outdry, le caratteristiche tecniche

Le Columbia Konos TRS Outdry sono sul mercato in tre colorazioni: grigio chiaro-bianco, nero e grigio scuro. Esiste anche la versione Konos TRS (non impermeabile) nelle colorazioni blu-nero e bianco rosso.

Il peso per il numero 42 e mezzo maschile è di 311 grammi. La tomaia, impermeabile e traspirante, è in mesh tecnico con sovralaminature senza cuciture, per una maggiore resistenza e sostegno. La tecnologia Navic Fit System offre una tenuta naturale della parte mediale del piede.

L’intersuola Techlite+ avvolge il tallone per garantire un equilibrio ottimale, mentre le cupole di deflessione su avampiede e tallone assorbono gli impatti e riducono lo sforzo sul piede. Le profonde scanalature di flessione sull’avampiede agevolano il movimento, rendendo la falcata più efficace.

La suola Adapt Trax assicura una buona aderenza su tutte le superfici, soprattutto se asciutte.

La versione Outdry ha un costo di 120 euro, che scende a 100 per quella non impermeabile.

Il test

Come sempre, le caratteristiche tecniche da sole dicono poco di un prodotto.

Abbiamo messo ai piedi le Columbia Konos TRS Outdry durante un’escursione non troppo tecnica di un’ora e mezza, e le sensazioni sono state estremamente positive. La scarpa è ben ammortizzata ma non troppo pesante, e in effetti (in virtù anche di un buon ritorno di energia) consente anche andature piuttosto spedite. Nonostante fosse una giornata calda, la tomaia ha dato l’impressione di consentire una buona traspirazione del sudore: è quindi consigliabile indossare il modello con una calza tecnica piuttosto leggera.

Il grip si è dimostrato eccellente su qualunque tipo di terreno asciutto, dall’erba alla roccia. Qualche dubbio mi è sorto il giorno in cui, approfittando di una leggera pioggia, ho testato le Konos TRS Outdry in un sentiero non lontano da casa.

Per uno sfizio personale, poi, ho provato a correre qualche chilometro su una strada sterrata, ma mi sono reso conto che le Columbia Konos TRS Outdry sono forse un po’ troppo rigide per il trail running. Ma è proprio la rigidità, e quindi il supporto offerto, a farne un ottimo alleato per camminate di media difficoltà, grazie anche al comfort e a una buona protezione sia sul tallone che in punta. Reputo che funzionerebbero anche ai piedi di camminatori di vaglia, capaci di buoni ritmi, e che magari ogni tanto si concedono brevi tratti di corsa.

Le Columbia Konos TRS Outdry sono quindi una scarpa trasversale, ottima per escursionisti principianti o esperti, da utilizzare in tragitti anche lunghi (l’ammortizzazione è uno dei punti di forza del modello) ma su terreni non troppo tecnici.

Postilla

Infine, una nota da queste parti inedita, sul prezzo contenuto: in un’epoca in cui mescole sempre più avveniristiche portano spesso le calzature sportive a costi irragionevoli, fa piacere l’idea di spendere una cifra congrua per un buon prodotto. Insomma: ci possiamo rassicurare sul fatto che una bella camminata sportiva con ai piedi un paio di scarpe di qualità non è (almeno per ora) una libertà destinata a pochi privilegiati.



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Claudio Bagnasco
Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975. Suoi brani narrativi e saggistici sono apparsi su vari blog e riviste. Ha pubblicato alcuni libri, tra cui i romanzi "Silvia che seppellisce i morti" (Il Maestrale 2010) e "Gli inseguiti" (CartaCanta 2019), e la raccolta di racconti "In un corpo solo" (Quarup 2011). Ha curato il volume "Dato il posto in cui ci troviamo. Racconti dal carcere di Marassi" (Il Canneto 2013). Il 31 ottobre 2019 è uscito il suo saggio "Runningsofia. Filosofia della corsa" (il Melangolo, seconda edizione 2021). Con Giovanna Piazza ha ideato e cura il blog letterario "Squadernauti". Ha ideato Bed&Runfast, il punto d'incontro fra il mondo del podismo e quello delle strutture ricettive. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com. Dal 2013 abita a Tortolì, dove gestisce un B&B con la sua compagna, corregge testi, insegna le parole difficili a sua figlia e corre.