Cébé S’Track 2.0, comodità alla luce del sole

Cari amici podisti, saremo anche senza gare da troppo tempo, ma almeno le stagioni non hanno smesso di avvicendarsi.

Qui dalle mie parti la primavera pare essersi definitivamente assestata. Questi sono i giorni in cui noi podisti facciamo il cambio dell’armadio: se fino a ieri ci si calava in strada nascosti sotto tessuti ipertermici che ci lasciavano scoperti solo pochi centimetri di epidermide, ora si festeggia il bel tempo correndo seminudi e indossando una serie di gadget benauguranti, alcuni senz’altro utili, altri con funzioni puramente decorative.

Cébé S’Track 2.0

Occhiali Cébé

Tra gli strumenti che cooperano alla riuscita di un buon allenamento ci sono senza dubbio gli occhiali da sole. Ce lo ha insegnato Stefano Baldini, che ha raccontato un’infinità di volte come il suo straordinario oro olimpico conquistato ad Atene nel 2004 è dovuto in minima parte anche all’utilizzo degli occhiali. Pratica insolita per Baldini, che aveva tratto spunto dalla gara femminile vista poche ore prima in TV.

Gli occhiali da sole, chiariamolo subito, non fanno andare più forte in virtù di chissà quali poteri magici. Ma – proteggendo dai raggi del sole, intensi o tediosi che siano – permettono di correre con i muscoli del volto rilassati. Oltre quindi a un’ovvia funzione di sicurezza, contribuiscono a fornire una sensazione generale di benessere psicofisico, e di conseguenza a correre in modo più disinvolto.

Chi si allena sulle lunghe distanze lo sa: dopo un certo chilometraggio, meno fastidi si hanno da aggiungere alla fatica della corsa, meglio è.

Ma torniamo a parlare di occhiali per il running, e più nello specifico dell’ultimo modello di casa Cébé.

Cébé è un’azienda francese specializzata dal 1892 nella produzione di accessori ad alto contenuto tecnologico per fornire la massima protezione durante le imprese sportive estreme, che negli ultimi anni si sta concentrando sugli occhiali per sportivi.

Il modello S’Track, da noi recensito lo scorso anno, è indossato da campioni di trail running come Franco Collé e François d’Haene.

Nei giorni scorsi ho testato la sua evoluzione, il neonato modello S’Track 2.0.

Cébé S’Track 2.0

S’Track 2.0

Cébé presenta il nuovo modello S’Track 2.0 come estremamente versatile, in virtù della sua grande stabilità che lo rende perfetto anche per i cross e i trail più impegnativi.

Del modello precedente restano invariati il peso minimo (28 grammi) e le due taglie M e L. Ma soprattutto la tecnologia S’Tech™, cioè una seconda asta che crea un ulteriore appoggio all’altezza delle tempie, proprio per garantire la massima stabilità.

E dopo aver testato gli occhiali in quattro allenamenti, posso assicurare che gli S’Track 2.0 nemmeno si sentono, pur restando ben saldi dal primo all’ultimo chilometro.

Le lenti, antigraffio e antiappannamento, sono intercambiabili e disponibili in varie categorie.

Ed è grazie alla tecnologia SENSOR che le lenti (realizzate in policarbonato iniettato con l’aggiunta di pigmenti colorati) sono in grado di aumentare la trasmissione della luce verde e rossa. Dei colori, cioè, più presenti in natura, e allo stesso tempo più difficili da percepire per l’occhio umano.

Ultima importante caratteristica: le lenti degli S’Track 2.0 sono fotocromatiche, cioè si schiariscono o scuriscono per adattarsi alle differenti condizioni meteorologiche.

E qui confesso che le lenti degli occhiali che ho testato, particolarmente chiare, all’inizio mi hanno suscitato qualche dubbio: provate in un allenamento all’alba, mi era parso che non proteggessero adeguatamente.

Ma è solo per via della mia abitudine alle lenti scure, che nelle situazioni di luce tenue offrono una protezione semmai eccessiva, “soffocando” le sfumatura cromatiche.

E infatti, indossati in un’uscita nelle ultime ore della mattina, gli S’Track 2.0 hanno svolto egregiamente in loro lavoro. Lo stesso hanno fatto al tramonto, e (quarta prova) in una giornata caratterizzata da una forte nuvolosità e da una fastidiosa luce opaca.

Non ho detto, ma rimedio ora, che rispetto al modello precedente gli S’Track 2.0 hanno un design ancora più sportivo, minimal e accattivante.

La primavera è arrivata, gli occhiali li ho: vado a correre.

Cébé S’Track 2.0


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Claudio Bagnasco
Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975. Suoi brani narrativi e saggistici sono apparsi su vari blog e riviste. Ha pubblicato alcuni libri, tra cui i romanzi "Silvia che seppellisce i morti" (Il Maestrale 2010) e "Gli inseguiti" (CartaCanta 2019), e la raccolta di racconti "In un corpo solo" (Quarup 2011). Ha curato il volume "Dato il posto in cui ci troviamo. Racconti dal carcere di Marassi" (Il Canneto 2013). Il 31 ottobre 2019 è uscito il suo saggio "Runningsofia. Filosofia della corsa" (il Melangolo, seconda edizione 2021). Con Giovanna Piazza ha ideato e cura il blog letterario "Squadernauti". Ha ideato Bed&Runfast, il punto d'incontro fra il mondo del podismo e quello delle strutture ricettive. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com. Dal 2013 abita a Tortolì, dove gestisce un B&B con la sua compagna, corregge testi, insegna le parole difficili a sua figlia e corre.