Calze TRS, compressione e comodità

Cari lettori, rieccomi dopo mesi a recensire due articoli di abbigliamento sportivo.

Se sono così parsimonioso nel raccontarvi di capi tecnici, occhiali e quant’altro, voglio ricordarvi il motivo. Un numero sempre crescente di aziende magnifica i propri prodotti come capaci di rendere mirabolanti le nostre performance. Alcuni azzardano anche percentuali di miglioramento. E troppo spesso, a queste spericolate campagne pubblicitarie non corrisponde un’adeguata qualità della merce.

Ribadiamolo: nessun prodotto (legale) rende svelto, per restare al nostro amato sport, un podista lento. Ma certamente un prodotto di buona fattura può aiutarci durante l’allenamento, facendoci sentire a nostro agio e quindi contenendo la sensazione di fatica o ritardandone la comparsa. Oppure, se si tratta di prodotti per il post-allenamento o il post-gara, può ridurre i tempi di recupero.

calze TRS

TRS

Premessa doverosa, per dirvi che le calze TRS che ho da poco testato mi sono piaciute, e molto.

TRS, specializzata nello sviluppo e produzione di calze sportive di alta qualità, è un marchio di Calze Regia srl, azienda nella provincia di Brescia che vanta più di 40 anni di esperienza nella produzione di calze 100% Made in Italy.

L’acronimo TRS sta per Tech Revolution Sport, e in effetti i prodotti abbracciano svariate discipline sportive: non solo podismo ma anche calcio, tennis, padel e gli sport legati al mondo della neve.

Nel catalogo c’è dunque spazio per tutta la gamma dell’abbigliamento tecnico. Con un occhio di riguardo per le calze, capo sovente misconosciuto ma che, a prescindere dallo sport praticato, ha evidentemente una primaria importanza. Inutile spiegare che in ogni disciplina sportiva i piedi vengono sollecitati,  e hanno necessità di calze che li proteggano e li mantengano il più possibile asciutti.

L’azienda fa sapere che “l’attività di progettazione di ogni calza prevede una precisa ricerca nella combinazione di filati e fibre tecniche in grado di resistere a qualsiasi sfida.”

Inoltre, qualunque prodotto viene testato da atleti professionisti in tutte le condizioni meteorologiche.

Il test

Ho testato due modelli di calze per la corsa, le calze corte Running Top Tech e le calze lunghe Running Long Tech.

In entrambi i casi, il 51% del prodotto è di poliammide QSkin®, il 45% di poliammide e il restante 4% di elastene.

La fibra QSkin®, composta da ioni d’argento, garantisce freschezza e traspirabilità e, grazie alla sua proprietà antibatterica, inibisce la comparsa del cattivo odore.

Entrambe le calze, disponibili in cinque colorazioni, hanno una struttura elastica, e in particolare la Running Long Tech ha una leggera compressione e inserti in spugna contro gli sfregamenti.

Di entrambi i capi mi ha colpito la morbidezza del filato. Dovete sapere, lettori cari, che nel curioso universo delle calze lunghe c’è una folle sfida a chi produce il modello a maggior compressione. Col risultato, spesso involontariamente comico, di mettere sul mercato prodotti di una rigidità insopportabile, che si impiega dieci minuti a calzare e, per via della stanchezza, il doppio del tempo a togliere dopo un allenamento o una gara.

Se il modello Running Top Tech è perfetto per allenamenti di blanda e media intensità in ogni stagione, le calze Running Longe Tech saranno benvenute nell’armadio del podista che, in uscite lunghe e impegnative, vuole un supporto che favorisca il trasporto di ossigeno alla muscolatura ma che sia nel frattempo piacevole da indossare e che non faccia sentire troppo il suo “morso”.

Insomma: le calze TRS si disinteressano dell’oltranzismo esasperato dell’iperocompressione, che peraltro nasce dal fallace ragionamento secondo cui a una maggior compressione dovrebbe corrispondere una maggior efficacia.

La prima caratteristica di un paio di calze dovrebbe essere la comodità, anche in allenamenti di diverse ore. E TRS, con le sue calze, l’ha capito.



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Claudio Bagnasco
Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975. Suoi brani narrativi e saggistici sono apparsi su vari blog e riviste. Ha pubblicato alcuni libri, tra cui i romanzi "Silvia che seppellisce i morti" (Il Maestrale 2010) e "Gli inseguiti" (CartaCanta 2019), e la raccolta di racconti "In un corpo solo" (Quarup 2011). Ha curato il volume "Dato il posto in cui ci troviamo. Racconti dal carcere di Marassi" (Il Canneto 2013). Il 31 ottobre 2019 è uscito il suo saggio "Runningsofia. Filosofia della corsa" (il Melangolo, seconda edizione 2021). Con Giovanna Piazza ha ideato e cura il blog letterario "Squadernauti". Ha ideato Bed&Runfast, il punto d'incontro fra il mondo del podismo e quello delle strutture ricettive. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com. Dal 2013 abita a Tortolì, dove gestisce un B&B con la sua compagna, corregge testi, insegna le parole difficili a sua figlia e corre.