AltraFWD Experience

È con una certa malinconia che oggi vi parlo di un nuovo (e nuovo davvero, tra poco vi racconto perché) modello di scarpe da corsa su strada di casa Altra.

L’ho taciuto per deontologia, ma di Altra sono stato collaboratore per due anni abbondanti. Ed è stata una collaborazione ancora più felice, perché ho sempre reputato il marchio tra i migliori del settore, come dimostrano le mie numerose recensioni dei suoi prodotti.

Nei giorni scorsi ho testato un modello che, in qualche modo, segna una piccola rivoluzione nella filosofia dell’azienda nota per mettere sul mercato scarpe che rispondono a due caratteristiche tecniche: il Balance Cushioning (per capirci il drop zero, ossia la stessa altezza della suola sul tacco e in punta) e il Toe Box FootShape, la parte anteriore della scarpa ampia, che permette alle dita di essere più libere e distanziate (allo scopo di migliorare la stabilità e la forza propulsiva del piede).

AltraFWD Experience

AltraFWD Experience

Il tasto “FWD” era quello che decenni fa premevamo sui mangiacassette per far avanzare velocemente un nastro, senza sapere che significasse “Forward”, cioè “In avanti”.

E nel mettere a punto la sua AltraFWD Experience, Altra ha fatto davvero un passo in avanti.

Prima occupiamoci degli altri dettagli tecnici, per poi soffermarci su quello che segna un elemento davvero inedito per l’azienda con sede a Denver.

Scarpa molto leggera (240 grammi il numero 9.5 US maschile), ha una tomaia in mesh tecnico, un’intersuola in schiuma Eva, leggera e reattiva, e la forma rocker della suola che invita a una falcata fluida e naturale, favorendo l’appoggio di mesopiede.

AltraFWD Experience è disponibile in quattro varietà cromatiche per gli uomini e altrettante per le donne.

Ed eccola, la vera novità: il drop 4, siccome l’altezza della suola della AltraFWD Experience è 32 millimetri sul tallone e 28 in punta.

Non un tradimento, ma un ampliamento di prospettiva

Perché questa scelta? Nessuno gridi allo scandalo, o al tradimento di uno dei caposaldi di Altra, il Balance Cushioning (ma se diciamo drop zero ci capiamo meglio).

Lo dimostra il fatto che è stato introdotto uno e un solo modello con un leggero differenziale, mentre i modelli più o meno storici dell’azienda continuano e continueranno ad avere la stessa altezza su tacco e punta.

Si tratta solo di un meritorio tentativo di ampliare la platea degli affezionati, invitando anche i più scettici ad avvicinarsi alla filosofia di Altra. Ecco: AltraFWD Experience potrebbe essere il perfetto modello di transizione per chi proviene da un drop tradizionale e desidera gradualmente approcciare il concetto di corsa naturale Altra, possibile grazie anche alla tecnologia Balance Cushioning.

D’altronde, sempre per abbracciare un’utenza più ampia, da qualche tempo Altra ha suddiviso il fit delle sue scarpe in tre categorie, Original, Standard e Slim, a seconda che siano più o meno comode in punta. E AltraFWD Experience rientra nella categoria Standard.

Il test delle AltraFWD Experience

Le AltraFWD Experience, nonostante la loro leggerezza, danno una buona impressione di solidità e protezione, ad esempio nella conchiglia che avvolge il tallone o nella linguetta.

Indossate, si percepisce subito la forma rocker della suola, che permette di correre in modo più fluido, sbilanciando il busto in avanti e scongiurando l’atterraggio di tallone. Sono calzature reattive, adatte a lavori di velocità, ma la loro ammortizzazione le rende agevoli anche per allenamenti sino alla ventina di chilometri.

Un buon modo di passare al drop zero senza difficoltà potrebbe essere quello di indossare le AltraFWD Experience per un paio di settimane, alternarle a un modello tradizionale Altra per ulteriori due settimane, e infine calzare serenamente uno dei modelli classici dell’azienda statunitense, per poter correre in modo più naturale e meno traumatico.



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Claudio Bagnasco
Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975. Suoi brani narrativi e saggistici sono apparsi su vari blog e riviste. Ha pubblicato alcuni libri, tra cui i romanzi "Silvia che seppellisce i morti" (Il Maestrale 2010) e "Gli inseguiti" (CartaCanta 2019), e la raccolta di racconti "In un corpo solo" (Quarup 2011). Ha curato il volume "Dato il posto in cui ci troviamo. Racconti dal carcere di Marassi" (Il Canneto 2013). Il 31 ottobre 2019 è uscito il suo saggio "Runningsofia. Filosofia della corsa" (il Melangolo, seconda edizione 2021). Con Giovanna Piazza ha ideato e cura il blog letterario "Squadernauti". Ha ideato Bed&Runfast, il punto d'incontro fra il mondo del podismo e quello delle strutture ricettive. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com. Dal 2013 abita a Tortolì, dove gestisce un B&B con la sua compagna, corregge testi, insegna le parole difficili a sua figlia e corre.