Alghero Half Marathon

Mi succede di rado ma mi succede, di incontrare qualcuno una sola volta e provare per lui un’istintiva simpatia, nonché addirittura il desiderio di rivederlo. Una cosa simile mi è capitata con la Alghero Half Marathon: ho corso la prima edizione, quella del 2017, non ho potuto partecipare alla seconda ma non mancherò alla terza, che si svolgerà domenica 29 settembre (iscrizioni apertissime: cosa aspettate a unirvi a noi?).

I motivi che inducono a provare una simpatia istintiva sono spesso inconsci e dunque difficili da individuare, eppure in questo caso sospetto che ci sia un concorso di fattori a me ben noti. Proviamo a elencarli al volo.

Alghero Half Marathon. I perché di una gara che piace

Intanto, la data: si corre alla fine dell’estate (anzi, tecnicamente siamo già in autunno), quando il tremendo caldo agostano ha cominciato a lasciar spazio a giornate dal clima più ragionevole; ci si può allenare di nuovo con profitto e a noi podisti amatori torna la voglia di gareggiare, magari in previsione di una maratona tardo-autunnale (che nel mio caso, quest’anno, sarà quella di Pisa). Per chi non risiede ad Alghero, potrebbe essere il periodo ideale per organizzare una vacanza sportiva.

Poi ci sono la competenza e simpatia del mio amico Guido e degli altri del comitato organizzatore. Competenza e simpatia, badate, non sono due elementi così facili da far convivere nella messa a punto di un evento podistico: di solito, infatti, o c’è un sovrappiù di competenza (e allora si dà vita a competizioni magari sponsorizzatissime e gestite in modo impeccabile ma fredde sino alla noia, e che restituiscono la sensazione di essere state create solo come appuntamenti commerciali); oppure, al contrario, ci si ritrova in garette locali dal sapore dopolavoristico, in cui abbonda la cordialità degli organizzatori mentre… la professionalità rimane un po’ traballante, e possiamo considerarci fortunati se l’intero percorso è segnalato con chiarezza.

Per quanto riguarda la Alghero Half Marathon, invece, ogni aspetto dell’evento fila ch’è una meraviglia, dal pre-gara al pasta party del dopo, impreziosito da un fiume di birra alla spina offerto da Ichnusa. Tutti i volontari sanno quello che fanno e, nonostante arrivino alla domenica della gara comprensibilmente sfiniti, non rinunciano a elargire informazioni e sorrisi ai partecipanti.

Infine, lo splendido percorso: veloce e panoramico, porta i corridori due volte avanti-indietro per il lungomare locale. Uno strappetto poco prima del decimo chilometro (e poco prima dell’arrivo, al secondo giro) movimenta un po’ il tracciato, ma mantiene comunque elevata la possibilità di ottenere il proprio personal best.

Alghero_partenza

Alghero Half Marathon. I numeri di una gara che piace

Quando c’è la compresenza di tutte queste caratteristiche, i risultati arrivano da sé: infatti, se nella prima edizione il numero complessivo di runner (suddivisi abbastanza equamente in chi ha corso la mezza maratona e chi la 10 chilometri) ha superato i 700, nella seconda si è andati oltre quota 850, con una buona percentuale di iscritti provenienti da altre regioni d’Italia; quest’ultimo dato è un chiaro segnale di come le manifestazioni importanti sappiano sfruttare la vocazione turistica del territorio in cui si svolgono.

Alghero Half Marathon. L’edizione 2019

La terza edizione, patrocinata dal Comune di Alghero, dalla fondazione Alghero, dal CONI e dalla Fidal, avrà in Hoka One One e nella ProAction due sontuosi sponsor tecnici. Inoltre, aspetto non secondario, la distanza dei 10 chilometri sarà valevole come campionato regionale master su strada.

Insomma: ci sono tutte le premesse perché quest’anno il numero degli iscritti cresca ulteriormente. Io darò il mio modesto contributo, e sono certo che anche voi farete altrettanto. Finito di correre, un tuffo in mare e un pranzo in uno dei deliziosi ristoranti locali (in quest’ordine, mi raccomando…) renderanno memorabile la vostra giornata.

Ci si vede ad Alghero domenica 29 settembre, buone corse a tutti!



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Claudio Bagnasco
Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975. Suoi brani narrativi e saggistici sono apparsi su vari blog e riviste. Ha pubblicato alcuni libri, tra cui i romanzi "Silvia che seppellisce i morti" (Il Maestrale 2010) e "Gli inseguiti" (CartaCanta 2019), e la raccolta di racconti "In un corpo solo" (Quarup 2011). Ha curato il volume "Dato il posto in cui ci troviamo. Racconti dal carcere di Marassi" (Il Canneto 2013). Il 31 ottobre 2019 è uscito il suo saggio "Runningsofia. Filosofia della corsa" (il Melangolo, seconda edizione 2021). Con Giovanna Piazza ha ideato e cura il blog letterario "Squadernauti". Ha ideato Bed&Runfast, il punto d'incontro fra il mondo del podismo e quello delle strutture ricettive. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com. Dal 2013 abita a Tortolì, dove gestisce un B&B con la sua compagna, corregge testi, insegna le parole difficili a sua figlia e corre.