Venticinque anni di Prague Marathon

Ha aperto ieri, giovedì 2 maggio, l’expo della Volkswagen Prague Marathon, che si correrà domenica 5 (le iscrizioni sono ancora aperte), e io sono già contento oggi all’idea che parteciperò all’edizione del 2020.

Abbiamo già parlato in questo articolo del progetto RunCzech, circuito di sette gare podistiche in Repubblica Ceca ideato da Carlo Capalbo, presidente di Napoli Running e della Commissione maratona della IAAF. Qui ci soffermeremo sulla gara più prestigiosa e antica del circuito, giunta quest’anno alla sua venticinquesima edizione.

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Con due padrini così…

…non sarebbe potuta che nascere una splendida gara. L’idea della maratona di Praga viene infatti a Carlo Capalbo un giorno di novembre del 1988, mentre chiacchiera davanti a una birra con Gelindo Bordin, oro olimpico a Seul nel 1988. L’idea piano piano si concretizza, e per trasformarla in realtà si è chiesto aiuto nientemeno che al grande Emil Zátopek (del quale abbiamo recensito qui una bella biografia). Con due scudieri del genere, immaginiamo che Capalbo abbia dormito sonni tranquilli.

Numeri

Nella prima edizione (datata 1994) erano schierati ai nastri di partenza 985 corridori, suddivisi tra partecipanti alla gara regina e a prove su due distanze più brevi, di 9,2 e 4,8 chilometri. Da allora, in tutti i sensi, strada se ne è fatta parecchia, se si pensa che l’edizione del 2018 ha accolto il milionesimo runner iscritto.

Quest’anno, per celebrare i venticinque anni della manifestazione, la maratona – fissata per domenica 5 maggio – sarà anticipata da due eventi previsti per sabato 4: la Walk with dogs e la Family run.

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L’edizione 2019

Il fine settimana ricco di appuntamenti testimonia il fatto che la maratona di Praga non è considerata dagli organizzatori come un avvenimento sportivo avulso dal contesto culturale in cui è calato, ma al contrario come un ottimo motivo per invogliare le famiglie a visitare la mirabile capitale della Repubblica Ceca. Il percorso stesso della maratona tocca alcuni dei principali punti di interesse cittadini: si parte e si arriva nella Piazza della Città Vecchia, su cui affaccia il quattrocentesco orologio astronomico; già al terzo chilometro si attraversa il famoso Ponte Carlo, e poi è tutto un susseguirsi di passaggi a ridosso di monumenti celebri e viste panoramiche.

Tre notazioni tecniche, non di piccolo conto per noi amatori: il tracciato, che si sviluppa lungo il fiume Vltava, è piatto e veloce; e ai lati del percorso troverete un gran numero di persone pronte a fare il tifo per voi.

La terza notazione è la più sottile e, a mio parere, la più importante: molti di noi maratoneti sono presi dall’atroce dubbio se iscriversi a competizioni internazionali che richiamano decine e decine di migliaia di corridori da tutto il mondo, o a gare caserecce dove si fatica a raggiungere il migliaio di iscritti. Ebbene, la maratona di Praga (che, ricordiamolo, è una Gold Label Road IAAF) ha una capacità di 10.600 corridori: è dunque senza dubbio una grande maratona, ma consente a chiunque di correrla con il proprio passo, senza rischiare i temibili effetti-imbuto delle quarantadue chilometri estremamente affollate.

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L’idea degli organizzatori è insomma quella di far sentire ogni maratoneta, a prescindere dalle sue qualità atletiche, ugualmente unico e importante: non a caso, il motto del circuito RunCzech è All runners are beautiful.

Tutti i partecipanti saranno dunque chiamati a festeggiare il venticinquennale della maratona di Praga, che quest’anno omaggia due figure emblematiche della Repubblica Ceca: oltre al già citato Zátopek, il celebre compositore Bedřich Smetana, che ha dedicato un immortale poema proprio al fiume Vltava. Il poema, le cui note daranno il via alla gara (come da tradizione), il prossimo 5 maggio sarà celebrato anche sulla medaglia.

Tutti i finisher di questa edizione speciale riceveranno, oltre appunto alla medaglia, una giacca da running Adidas realizzata ad hoc per l’evento. E potranno continuare a festeggiare il venticinquesimo anno della gara, e la propria prestazione, in uno dei tanti pub della città.

Buon divertimento alla Volkswagen Prague Marathon! Ne riparleremo tra un anno, quando toccherà a me.



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Claudio Bagnasco
Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975. Suoi brani narrativi e saggistici sono apparsi su vari blog e riviste. Ha pubblicato alcuni libri, tra cui i romanzi "Silvia che seppellisce i morti" (Il Maestrale 2010) e "Gli inseguiti" (CartaCanta 2019), e la raccolta di racconti "In un corpo solo" (Quarup 2011). Ha curato il volume "Dato il posto in cui ci troviamo. Racconti dal carcere di Marassi" (Il Canneto 2013). Il 31 ottobre 2019 è uscito il suo saggio "Runningsofia. Filosofia della corsa" (il Melangolo, seconda edizione 2021). Con Giovanna Piazza ha ideato e cura il blog letterario "Squadernauti". Ha ideato Bed&Runfast, il punto d'incontro fra il mondo del podismo e quello delle strutture ricettive. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com. Dal 2013 abita a Tortolì, dove gestisce un B&B con la sua compagna, corregge testi, insegna le parole difficili a sua figlia e corre.