DeQou Action Beer, finalmente!

Noi amatori (almeno, quelli di livello medio come me) siamo dei ragazzacci, che durante l’adolescenza non si sono risparmiati nessuna di quelle cose turpi che caratterizzano appunto l’adolescenza dei ragazzacci, tra le quali il bere troppo. Una volta adulti, ecco che noi amatori viviamo un piccolo e apparentemente irrisolvibile dramma: quello di conciliare la pratica sportiva con un ragionevole consumo di alcol. Come fare?

La birra DeQou

Sembra che finalmente lassù (nel senso di Sona, in provincia di Verona, dove ha la sede l’azienda di cui vi parlerò or ora) qualcuno ci abbia ascoltato. Perché La Orange Srl, già attiva col mitico marchio Rugbirra, ha appena messo sul mercato la DeQou Action Beer, la prima birra ritagliata su misura per gli sportivi di endurance. Si tratta di una bitter dalla gradazione alcolica del 3,5%, non filtrata né pastorizzata (e senza conservanti, coloranti e additivi), che contiene una generosa quantità di sali minerali e il doppio delle maltodestrine di una normale birra, come saggiamente suggerito da alcuni medici nutrizionisti specializzati nello sport, che hanno collaborato alla messa a punto del prodotto.

Tenete d’occhio i canali social di DeQou Action Beer, perché intorno alla metà del mese di dicembre partirà una campagna di crowfunding per lanciare questa innovativa birra.

Che, lo diciamo come scoop finale, mi ha positivamente stupito all’assaggio, perché l’ho trovata un’eccellente birra artigianale, con un sapore deciso e un gradevole aroma fruttato, ancor più sorprendente se si pensa alla sua bassa alcolicità (mi perdonerete se non possiedo né la finezza analitica né il vocabolario dei sommelier).

Rugbirra

Il gentile e appassionato Simone, una delle quattro anime di La Orange, mi ha anche fatto omaggio dei quattro prodotti del marchio Rugbirra, che qui passiamo in rapida rassegna, non prima di aver fatto ben tre plausi: alla varietà, all’originalità dei nomi e al packaging accattivante.

Andando in ordine di gradazione alcolica e ricordando che si tratta di bottigliette da 33 cl., partiamo con la Lovale, una bionda Golden Ale (4,2% vol.) leggera e beverina; c’è poi la Delinquente, una bionda Pale Ale (5,0% vol.) ideata in collaborazione col sito Delinquenti prestati alla palla ovale, con sentori fruttati che personalmente ho trovato straordinari; passiamo quindi alla Sostegno, un’ambrata Amber Ale (5,5% vol.) con sentori di caramello; e concludiamo con una scura Porter, la Nigel T.I.N.S. (acronimo per This is not soccer), dedicata a un mito del mondo del rugby: stiamo parlando di Nigel “Nige” Owens, primo arbitro di rugby ad aver dichiarato la propria omosessualità. Sul sito di Rugbirra, nella pagina dedicata alla Nigel si può leggere l’omaggio del brand a “un uomo che ha affrontato la vita con lo stesso spirito con cui si gioca un match: con rispetto verso se stesso e gli altri, con coraggio e con determinazione”.

Rincuora infine leggere, nelle etichette di tutti e quattro i prodotti, come “Per produrre questa birra non è stato maltrattato alcun calciatore!”

Conclusioni

I due marchi sono caratterizzati da prodotti di alta qualità, con luppoli selezionati da importanti mastri birrai, e questo ci fa affermare – pur da bevitori rozzi quali siamo – che siamo davanti a birre davvero ottime.

Inoltre, scherzi a parte, ciascuno dei due brand ci pare si faccia portavoce di un messaggio non banale. Se Rugbirra testimonia l’importanza del terzo tempo nel rugby, e più in generale i valori della solidarietà e dell’uguaglianza nello sport a ogni livello, DeQou Action Beer si prefigge un compito forse più arduo: quello di ricordare a noi amatori impegnati in sport di resistenza che non siamo campioni, e che se è giusto impegnarsi al massimo in ogni allenamento e nella gestione di una corretta alimentazione, un bel bicchiere di birra non solo non rovina la nostra condizione di forma, ma può anzi fungere da piacevolissimo integratore.

E con questo, vi saluto e vado a correre: la mia DeQou Action Beer mi attende in frigo.



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Claudio Bagnasco
Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975. Suoi brani narrativi e saggistici sono apparsi su vari blog e riviste. Ha pubblicato alcuni libri, tra cui i romanzi "Silvia che seppellisce i morti" (Il Maestrale 2010) e "Gli inseguiti" (CartaCanta 2019), e la raccolta di racconti "In un corpo solo" (Quarup 2011). Ha curato il volume "Dato il posto in cui ci troviamo. Racconti dal carcere di Marassi" (Il Canneto 2013). Il 31 ottobre 2019 è uscito il suo saggio "Runningsofia. Filosofia della corsa" (il Melangolo, seconda edizione 2021). Con Giovanna Piazza ha ideato e cura il blog letterario "Squadernauti". Ha ideato Bed&Runfast, il punto d'incontro fra il mondo del podismo e quello delle strutture ricettive. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com. Dal 2013 abita a Tortolì, dove gestisce un B&B con la sua compagna, corregge testi, insegna le parole difficili a sua figlia e corre.