Ho già parlato in due precedenti articoli, qui e qui, della meritoria dieta GIFT, che il mio amico Mattia – osteopata e triatleta – chiama giustamente la dieta del buon senso, e che da qualche tempo sto cercando di seguire.
Oggi voglio accennarvi a due libri letti di recente, che ritornano (il primo più direttamente del secondo) sull’argomento: entrambi usciti per le Edizioni Correre, sono Dieta GIFT facile per tutti di Barbara Fedrigo (2016) e Oltre. L’alimentazione dello sportivo di Luca Speciani e Lyda Bottino (2011).
Il primo e più recente dei due volumi, scritto da Barbara Fedrigo, prende spunto da articoli, post e commenti inseriti sul gruppo Facebook Dieta GIFT… in linea, di cui Barbara è amministratrice.
Anche lo spirito, che riflette il tentativo di divulgare con un tono confidenziale e ironico informazioni scientificamente inoppugnabili, è il medesimo di quello che l’autrice adopera su Facebook. Ne sortisce un godibile manualetto che riesce nel non facile doppio intento di spiegare con semplicità ed efficacia cosa sia la dieta GIFT, e di convincere che non ci troviamo di fronte all’ennesima dieta capestro, fatta di enormi sacrifici e destinata presto o tardi a essere abbandonata, bensì a un mutamento esistenziale – divertente e soprattutto efficacissimo – che coinvolge l’alimentazione ma anche l’attitudine al movimento e, più in generale, la condotta quotidiana (a p. 38 Barbara ci ricorda che dieta “è una bellissima parola che deriva dal greco diaita e che significa stile di vita”).
Nei primi capitoli vengono illustrati i pilastri su cui poggia la dieta GIFT, di cui abbiamo già detto nei due articoli segnalati in apertura. Qui vale forsa la pena di ricordare la centralità della leptina nella dieta GIFT: si tratta di una molecola segnale prodotta dal tessuto adiposo in conseguenza di un adeguato consumo di calorie e proteine. In altre parole, con una dieta normocalorica e normoproteica, la leptina manda un segnale ai recettori dell’ipotalamo, che a sua volta attiva i principali assi metabolici: la tiroide, il surrene, il sistema osteomuscolare e le gonadi.
Nei capitoli successivi si passa all’esposizione delle semplici regole (non solo nutrizionali) della dieta GIFT, per arrivare al capitolo conclusivo, in cui sono passati in rassegna alcuni alimenti, sui quali si danno preziosi consigli pratici riguardo le modalità non solo della loro assunzione ma anche del loro acquisto al supermercato.
Scritto da Luca Speciani (l’ideatore della dieta GIFT) e arricchito da contributi di Attilio Speciani e Lyda Bottino, il libro è una sorta di declinazione della dieta GIFT a uso degli sportivi.
Già nei capitoli iniziali di questo imperdibile volume si può notare come, rispetto alle norme dietetiche GIFT valide per chiunque, gli atleti abbiano punti in contatto e specificità proprie. Ad esempio, nelle quattro esigenze nutrizionali primarie di uno sportivo troviamo le già citate normocaloricità e normoproteicità, ma anche il ripristino selettivo dei minerali e il controllo di ossidazione e infiammazione.
Se il terzo capitolo spiega i motivi per cui la dieta GIFT dovrebbe essere scelta da ogni atleta, il quarto capitolo è stato per me la vera sorpresa del libro: viene trattata nel dettaglio l’alimentazione dello sportivo nella quotidianità ma anche prima, durante e dopo una gara, e qui vengono sfatati alcuni luoghi comuni duri a morire. Uno su tutti? Durante una prova di resistenza, come ad esempio una maratona o un’ultramaratona, è del tutto inutile ingerire cibi solidi, specie ad alto contenuto di grassi e proteine: non si avrà il tempo di digerirli, e comunque il processo digestivo creerebbe un furto di sangue ai danni dei muscoli coinvolti nello sforzo.
Dopo un capitolo sul rapporto tra intolleranze alimentari e prestazione sportiva, a cura di Attilio Speciani, e uno a firma di Lyda Bottino sull’alimentazione della donna che fa sport, chiude il volume un capitolo fondamentale per noi sportivi, dall’eloquente titolo Alimentazione e infortuni, nelle cui prime righe si può leggere un’illuminante frase, che vale un po’ come riassunto della filosofia GIFT (p. 213): “La verità è che il nostro corpo vive un mirabile equilibrio tra diversi fattori: fisici, psichici, nutrizionali, sociali, e quando ricerchiamo uno stato di forma ottimale dobbiamo essere in grado di farli progredire tutti nella stessa direzione. Fare le ripetute più veloci di sempre non basta come solo fattore a garantirci una forma perfetta il giorno della gara. Se in famiglia avremo opposizione, mangeremo cibi spazzatura o fattori esterni ci toglieranno motivazione, il corpo si difenderà imponendo tempi di recupero più lunghi, facendoci sentire più stanchi o – infine – facendoci in qualche modo infortunare”.
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