Editoriale

Si ricomincia

E così, lunedì 11 settembre – proprio il giorno in cui sarà pubblicato questo articolo – si ricomincia.

Ossia, dopo mesi funestati da piccoli e meno piccoli acciacchi, ci si riprepara per una maratona: quella di Pisa, fissata a domenica 17 dicembre. Chissà come andrà, la preparazione, e chissà se nelle prossime settimane potrò togliermi un po’ di quella malinconia delle gare di cui vi ho parlato qualche settimana fa.

Per alcuni motivi, questo inizio di preparazione sarà diverso dal solito. Sarà più emozionante, forse anche un po’ più preoccupante. Somiglierà quasi a una vera e propria prima volta, a quel dicembre di qualche anno fa quando – poco convinto che sarei arrivato in fondo a una gara di quarantadue chilometri e fischia – ho cominciato a preparare la maratona di Roma.

Si ricomincia. Ma

Dunque si ricomincia, ma stavolta è diverso. E i motivi sono almeno due.

Il primo, già citato qui e fin troppe altre volte in questa rubrica, è la sequela di infortuni e sfighe che hanno costellato il mio ultimo anno e mezzo. Il secondo motivo, non so quanto causa e quanto semmai motivo del primo, è che sono invecchiato.

Certo, è difficile ringiovanire, ma in questi mesi ho assistito a un piuttosto evidente calo delle mie prestazioni. Il mio maledettamente preciso orologio GPS non mi dà scampo, e rispetto ai suoi verdetti non riesco ancora ad avere reazioni coerenti. A volte faccio spallucce e mi dico che questa è la vita, altre volte mi assale un inizio di disperazione e affronto gli allenamenti successivi come fossero maratone olimpiche.

Si ricomincia. E

Ma non ci sono solo i “ma”. Si ricomincia, e come per ogni preparazione a una gara regina mi farà visita il solito campionario di emozioni, dalla fifa blu all’entusiasmo più sfrenato, che so già si alterneranno da qui a dicembre.

E poi ci sono i soliti rituali, primo tra tutti il programma di allenamento. Che, una volta compilato e speditomi, mi farà dire che no, quell’allenamento non riuscirò mai a sostenerlo. Ma poi, guadagnando di volta in volta un po’ di forma fisica, diventerò sempre meno pessimista al riguardo.

C’è la scelta delle scarpe da usare per allenarsi, con il calcolo certosino del chilometraggio, per arrivare il giorno della gara con un paio né troppo nuovo né troppo consumato.

C’è l’alimentazione, gli orari delle uscite, il necessario riposo, insomma l’insieme di modi e tempi che dovranno pur conciliarsi con le esigenze familiari, per non rischiare di diventare un podista felice del proprio sport ma in cerca di un nuovo alloggio.

Si ricomincia: l’allenamento che non ti aspetti

Scrivo queste righe nel pomeriggio di mercoledì 6 settembre, nel bel mezzo di una settimana di scarico (per farla breve: si tratta della settimana di allenamenti, che di solito cade ogni quattro, in cui si diminuiscono chilometraggio e intensità).

Questa mattina avevo un allenamento rapido e semplice, appena due ripetute sui duemila metri. Sono a Genova, e siccome la pista più pratica per me – la Sciorba – è chiusa per manutenzione, mi sono allenato nell’altra pista cittadina, Villa Gentile.

La foto che vedete, e che mi emoziona sempre, ritrae un muro adiacente l’ingresso dell’impianto sportivo.

Lì ho trovato l’amico Sandro, buon podista amatore, che – nonostante abbia un anno più di me, e sia dunque vicinissimo ai cinquanta – è tornato ad allenarsi con costanza, sfiorando i tempi di quando era ragazzo. Anzi: a ottobre correrà la mezza maratona di Pisa cercando di migliorare il proprio personal best.

Stamani Sandro aveva peraltro uno degli allenamenti più duri del suo programma, che ha svolto proprio bene. Sarà stato vedere Sandro così tirato a lucido, ma – nonostante il mio fosse un impegno relativo – il 2×2000 è andato oltre le aspettative.

E così, da lunedì si ricomincia, e si ricomincia con un granello di fiducia in più.

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