Secondo appuntamento con “La Storia del calcio!”
Cari lettori/lettrici avevamo iniziato il percorso sulla storia del calcio moderno partendo dalle origini, con la promessa di continuare questo viaggio alla scoperta di tutti gli sviluppi che ci avrebbero portato fino al calcio moderno.
Ed allora riprendiamo il racconto! C’eravamo lasciati con i romani che sbarcano in Britannia e fanno conoscere il gioco con la palla alle popolazioni indigene. Quel che possiamo dire è che i giochi con la palla declinarono bruscamente nel Medioevo per un generale deprezzamento delle attività ludiche.
Il divieto di praticare tali giochi riguardò dapprima i soli religiosi; in seguito progressivamente furono messi al bando per tutti anche perché causa di incidenti e di violenze che originavano veri e propri tumulti e sottraevano i soldati alle attività militari.
In Europa fu il Rinascimento, con la rivalutazione del mondo classico e il ritrovato culto per la bellezza e la forza, a favorire il ritorno alle attività ludiche ed agonistiche. Nel pieno splendore dell’età medicea, Firenze ne divenne la capitale.
Proprio cosi cari lettori, un anonimo poeta fiorentino nel 1410 accennava ad una popolarissima forma di divertimento che veniva espressamente chiamata “gioco del calcio”.
Fu proprio Piero Dè Medici, appassionato cultore di questa attività agonistica a chiamare alla sua corte i più abili giocatori, dando cosi vita al primo esempio di mecenatismo applicato al calcio. I Medici furono anche i primi a capire che il gioco costituiva una formidabile valvola di sfogo per il malcontento popolare (alla stessa guisa dei circenses romani) e quindi si impegnarono ad incoraggiarlo e a diffonderlo.
Le regole prevedevano la contrapposizione di due squadre formate da un numero variabile di giocatori: 20, 30 o 40 a seconda delle dimensioni del campo. La formazione standard era composta da 27 giocatori di cui 15 attaccanti (corridori), 4 centrocampisti (sconciatori), 4 terzini o trequarti (datori innanzi), 4 difensori (datori indietro). Sei arbitri controllavano e dirigevano il gioco da una tribunetta laterale. Il pallone poteva essere colpito con i piedi o afferrato con le mani e non era consentito lanciarlo. L’obiettivo di entrambe le squadre era di collocare il pallone in una porta custodita da un solo difensore.
Come Antonio Ghirelli racconta nella sua Storia del calcio in Italia (1954), nel ventennio fascista al calcio fiorentino fu attribuito il ruolo di autentico e unico precursore del football, nell’intento di negare una gloria inglese e sottrarre cosi alla “perfida Albione” il merito, oggettivamente indiscutibile, di aver dato i natali nel 19° secolo al calcio come viene oggi inteso, nello spirito e nelle regole.
E’ inevitabile però attribuire le radici del calcio moderno all’Inghilterra. Il gioco della palla con i piedi o football che si era diffuso da tempo a livello popolare con l’accentuazione dei suoi caratteri brutali e violenti, cominciò a fare proseliti presso le classi superiori. Proprio da quei campus (Harrow, Rugby e Charterhouse) frequentati dagli aristocratici, trova la sua codificazione.
La diversità dei regolamenti interni tra i vari campus ad esempio al Harrow si giocava 11 contro 11, al Charterhouse non era consentito toccare la palla con le mani e quindi si sviluppò, in modo naturale, quella tendenza al gioco individuale chiamata “dribbling game”, al campus RUGBY si poteva manovrare la palla con le mani (quando lo studente William Web Ellis,nel 1823 prese la palla con le mani fino a violare la linea di fondo avversaria nacque il gioco che prese il nome del college e nel 1842 ne varò il suo regolamento ufficiale).
Ma alla base del tutto sicuramente c’è il Trinity College di Cambridge dove venne redatto nel 1857 il primo codice calcistico. La data storica cui si fa risalire la nascita del calcio moderno è il 26 ottobre 1863. Si riunirono 11 club dell’area di Londra per uniformare i loro regolamenti. Due erano le tendenze dominanti: la prima intendeva consentire l’uso delle mani e dei piedi; la seconda era favorevole, invece, al solo uso dei piedi e ad un’impostazione meno violenta. I fautori di quest’ultimo orientamento confluirono nella FA (Football Association), che fu la prima federazione calcistica nazionale.
Quindi mi sembra più che doveroso in virtù delle ricerche effettuate confermare la nascita di questa meravigliosa disciplina in Inghilterra!
Come ogni volta mi auguro di aver suscitato in voi quella giusta curiosità, approfondendo sempre più la storia di questo mondo chiamato calcio.
Un arrivederci al prossimo incontro…
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