Bignami, manuali, prontuari, livre de chevet…
Sapete, no?, i volumi di pronta utilità, che teniamo sul comodino nella malaugurata ipotesi che, nottetempo, fossimo preda di un dubbio irrisolvibile?
Funzionano perché assommano due caratteristiche: la praticità e la chiarezza. Da manovale della lingua italiana, ad esempio, accanto alla mia abat-jour trova spazio da anni la relativa Garzantina a cura di Luca Serianni e Alberto Castelvecchi. Cioè il testo più esaustivo che io conosca per sciogliere qualunque dilemma sulla lingua italiana.
Ben intesi: non che a questa categoria di libri debbano appartenere solo quelli che racchiudano in sé tutto lo scibile su un determinato argomento.
Hanno piena dignità anche i compendi, gli agili volumetti che magari una materia la percorrono senza troppo soffermarsi sui dettagli. Ma fornendo comunque una panoramica d’insieme completa, e magari pure aggiornata. E capaci di stimolare il lettore ad approfondire.
È quanto succede a L’alimentazione dello sportivo, volume scritto da Alessandro Da Ponte e dato alle stampe da Mulatero nel marzo del 2022. Della medesima collana abbiamo già recensito il notevole La salute nella corsa.
Da Ponte è un buon atleta amatore versato in diverse discipline. Ma è soprattutto specialista in medicina dello sport e in ematologia, nonché medico della Nazionale italiana di sci nordico.
In appena 124 pagine di formato tascabile, corredate da numerose e splendide foto (soprattutto di sportivi di endurance), l’autore riesce a coniugare bene le proprie due nature. Scrivendo cioè un testo scientificamente inappuntabile ma dal linguaggio pienamente comprensibile anche dai non specialisti.
L’alimentazione dello sportivo, il cui sottotitolo è Come andare più forte e stare meglio, nei suoi sei capitoletti ci porta a conoscere sempre più in profondità il fondamentale ruolo dell’alimentazione nella prestazione sportiva.
Dopo un capitolo introduttivo sui meccanismi e le fonti energetiche, sono presentate le caratteristiche dei macronutrienti (carboidrati, lipidi e proteine, con un quarto paragrafo dedicato all’acqua) e dei micronutrienti.
Il terzo capitolo, che pure ha per titolo Il piano nutrizionale, si occupa piuttosto di spiegare quali analisi ed esami sono propedeutici per, appunto, capire come nutrirsi. Elaborando una dieta su misura, calibrata sulle proprie caratteristiche fisiche e sul proprio fabbisogno calorico.
Nei due capitoli più ampi, il quarto e il quinto, Alessandro De Ponte ci spiega rispettivamente il ruolo di marco e micronutrienti (quando servono, quali servono, quanto ne serve) prima, durante e dopo la prestazione sportiva; e le strategie per ottimizzare prestazione e recupero dal versante alimentare. Qui si sono rivelate preziose alcune tabelle, in cui con grande semplicità sono illustrate le quantità di nutrienti da assumere a seconda dell’intensità e della durata dell’attività fisica.
Chiude il volume un altrettanto importante (e sempre più attuale) capitolo in cui si accenna a una serie di specifiche problematiche nutrizionali. Da quelle dell’atleta vegano e vegetariano a quelle (fischieranno le orecchie a molti lettori) dei master. Che, ad esempio, necessitano di un aumento del carico di proteine, per contrastare la sarcopenia, ovvero la progressiva perdita di massa muscolare.
Come dicevamo, L’alimentazione dello sportivo non ha pretese di esaustività (né potrebbe averle, vista la sua esiguità tipografica). Ma certamente sfiora molti aspetti importanti, che possono essere sviluppati grazie alla sitografia presente in appendice.
Avrebbe forse giovato al libro una bibliografia di riferimento alla fine di ogni capitolo. L’alimentazione dello sportivo resta comunque un sicuro punto di riferimento, ricco di dati ma nel contempo estremamente scorrevole, per chiunque desideri vivere la propria attività fisica in modo meno svagato. Cioè ricordando che, a prescindere dai risultati che si desidera ottenere, una corretta alimentazione e un adeguato riposo sono gli altri due pilastri di una triade in cui ogni elemento influenza gli altri e ne è influenzato.
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