Consigli

Flash autunnali

Bentrovati. Ormai ci ho preso gusto, e anche stavolta vi somministrerò una serie di considerazioni e notizie piuttosto recenti. Mettetevi comodi.

Stop alle gare, via alle gare

Sto disperatamente allenandomi per un’ipotetica maratona tardoautunnale, ma le gare regine – almeno in Italia – stanno alzando bandiera bianca una dopo l’altra: ieri (sto scrivendo questo pezzo venerdì 2 ottobre) è stata la volta della maratona di Pisa. Gli organizzatori di queste manifestazioni, che sono spesso di caratura internazionale, dicono giustamente che una pedissequa applicazione delle più recenti norme anti-Covid (chiamiamole così) diramate dalla Fidal, snaturerebbe tali eventi, riducendoli a gare di respiro regionale o poco più.

Allora conviene forse indirizzarsi verso maratone di cabotaggio inferiore, che proprio nel carattere più local e ruspante hanno il loro fascino, e il cui staff è abituato ad avere a che fare con un numero contenuto di partecipanti. Staremo a vedere: intanto, ho cominciato ad allungare il chilometraggio dei miei allenamenti.

Nel frattempo alcune gare più brevi sono ripartite, per la gioia di molti podisti in astinenza: ieri, in rete, ho visto un video in cui un inviato di Runners e benessere (Dio li abbia in gloria) intervistava Fulvio Massini prima della gara del Giro del Lago di Chiusi. E scoprire Fulvio, nel mondo del podismo da più di quarant’anni, commuoversi nel ritrovare un bel nugolo di corridori alle prese con tutti i rituali che si consumano prima, durante e dopo la gara, mi ha procurato qualche brivido.

La grande sfida

Ma sì, come la si può ignorare: domenica 4 ottobre (anche se voi leggerete il pezzo a gara già conclusa) si correrà la London Marathon, dove si sfideranno Eliud Kipchoge e Kenenisa Bekele, due signori che hanno un pb rispettivamente di 2h01’39” e 2h01’41”. Il mio problema, o meglio il mio senso di straniamento, è che di solito in tenzoni simili riconosco subito il buono e il cattivo, dunque so immediatamente per chi tifare. Invece stavolta sono in difficoltà, perché si tratta non solo di due atleti straordinari ma anche di due personaggi rigorosi, serissimi, lontani da atteggiamenti divistici eppure, quando serve, anche spiritosi e autoironici. Tiferò per l’atletica, ma che mestizia: è proprio vero che con l’età ci si illanguidisce.

[Un attimo prima di caricare l’articolo come bozza scopro del forfait di Bekele. Almeno, so per chi tifare].

Storia della corsa

Un caro amico mi ha regalato Storia della corsa di Thor Gotaas, uscito per Odoya nel 2011 (traduzione di Luca Delponte e Luisa Iori, con un’introduzione di Leonardo Coen). Libro disuguale ma avvincente, contiene  una notevole quantità di aneddoti – forse non tutti verificabili ma pazienza – su grandi corridori di ieri e di oggi. Formidabili alcune figure tratteggiate, tra cui spicca per dolente poeticità quella di Henry Rono, campione fragilissimo, incline alla depressione e all’alcolismo.

Overtime Festival

Perdonatemi se, con poca eleganza, termino l’articolo parlando di me, ma prometto che lo faccio per rendervi partecipi di un meritorio appuntamento. Per dirvi cioè che venerdì 9 ottobre sarò tra gli ospiti dell’Overtime Festival, che si terrà a Macerata da mercoledì 7 a domenica 11. Si tratta di uno dei più prestigiosi festival italiani dedicati allo sport, e sono curioso non solo di sapere come sarà, ma pure di scoprire come reagirò, io sempre più incline alla misantropia.

Sto barando: so già che la voglia di dare il mio pur minuscolo contributo alla diffusione del nostro bellissimo sport soffocherà ancora una volta quel vago senso di inutilità (riferito non tanto a me quanto alla situazione) che ogni volta mi prende prima di salire su un palco, e lì, pochi metri sotto di me, ci sono persone che si aspettano di sentire dalla mia bocca cose giuste, belle, vere.

Strane razze, gli scrittori e i podisti, sempre presi dall’eterno dubbio se scegliere la solitudine o la socialità. Se poi uno appartiene a entrambe le categorie…

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