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Correre ti cambia (la vita): il libro dei creatori di Runlovers

Il paradosso della corsa è che si tratta di un gesto capace come pochi altri di metterci di fronte alla nostra natura più intima e vera (abbiamo perso il conto delle volte in cui lo abbiamo scritto). Ma, per dirla senza giri di parole, è anche una moda. Una moda e un mercato fiorente, che richiama un grande numero e una grande varietà di persone e aziende pronte a far conoscere al pubblico prodotti e servizi. Alcuni lo fanno con sincera passione (e capacità), altri – ma chi ha un po’ di fiuto impiega cinque minuti a sbugiardarli – non sapendo bene ciò di cui stanno parlando, convinti che qualche frase motivazionale inserita in video girati con perizia sia sufficiente a guadagnarsi un congruo numero di clienti o seguaci (sì, i follower).

Motivatori e allenatori: il caso di Runlovers

Tra aziende di calzature, abbigliamento, integratori, organizzatori di gare e quant’altro, da qualche tempo è un fiorire di una figura ibrida, il motivatore-allenatore, parola composta da due termini non casuali. Perché tale figura può essere più o meno vicina all’una o all’altra polarità: i due estremi sono rappresentati dal motivatore puro, che non ha pretese di sottoporre agli utenti tabelle di allenamento, diete, esercizi e atteggiamenti ad hoc, e l’allenatore, che ti dice esattamente cosa fare, quando e come farlo. Categoria, quest’ultima, pericolosissima: perché se popolata da chi non ha le competenze scientifiche necessarie, può mettere a serio rischio la salute dei podisti.

Alla polarità opposta, quella che per semplificare abbiamo chiamato dei motivatori, sta il collaudatissimo e affiatatissimo gruppo di Runlovers, comunità che vanta quasi 95.000 follower su Facebook e quasi 40.000 su Instagram.

Il motto di Runlovers, La corsa per tutti, dice già molto del suo spirito.

La corsa per tutti

Chiariamo subito: il fatto che il gruppo di Runlovers si rivolga ai propri utenti con un taglio divulgativo e leggero, non significa che agisca in barba alla scientificità.

Solo, la loro prospettiva è più quella del cugino anziano che ha accumulato una certa esperienza, pur senza mai parlare da un pulpito, che non quella di chi sospetta di possedere la verità e spiega all’uditorio quale sia l’unico modo di perseguirla.

E così, attraverso i loro canali, Sandro Siviero, Martino Pietropaoli (i due creatori di Runlovers) e una serie di collaboratori suggeriscono come vestirsi a seconda della stagione, come alimentarsi, testano scarpe e materiale tecnico, sbugiardano la grande quantità di luoghi comuni che aleggia sul nostro amato podismo… E, soprattutto, adottano un meritorio atteggiamento orizzontale. Non, ripetiamo, somministrando pillole di saggezza, ma dialogando pressoché alla pari con chiunque faccia parte della comunità. Esempio concreto in questo senso è RunLovers club (però, ragazzi, dovete essere chiari: qui la “l” è maiuscola, sulla pagina di Runlovers no: chi ha ragione?). Ossia uno spazio in cui ciascun iscritto può fare domande, raccontare anche tramite immagini di un suo allenamento o gara andati bene (o disastrosamente).

Correre ti cambia (la vita)

Dopo più di dodici anni di onorato servizio (Runlovers, se la rete non mente, è nato il 10 gennaio 2012), Siviero e Pietropaoli hanno dato alle stampe per Rizzoli Correre ti cambia (la vita), uscito nel marzo del 2024.

Che non è tanto una summa o un riepilogo dei numerosissimi articoli pubblicati in tutto questo tempo, ma semmai una riproposizione in volume della filosofia della comunità di podisti più benvoluta d’Italia.

Lo spirito del libro lo ritroviamo espresso quasi svagatamente a pagina 197: “vogliamo darti degli spunti di riflessione per evolvere il tuo pensiero, la conoscenza di te, il tuo rapporto con il movimento, così che possa aiutarti nella quotidianità”.

Il volume si legge in fretta, non contiene magari eclatanti novità ma può davvero essere uno sprone per chi decida, iniziando a correre o provando a farlo in modo più consapevole, di stare meglio con sé, e dunque con il mondo. E non è poca cosa.

Forse, il limite del libro è simile a quello delle varie declinazioni di Runlovers. L’esaltazione del carattere democratico della corsa può essere frainteso, e non è infrequente leggere post degli iscritti che sembrano reputarsi pronti per una maratona olimpica dopo aver corso cinque chilometri in mezz’ora. Ecco: la scelta di invitare a correre più persone possibile (inclinazione nobilissima), rischia di tralasciare un aspetto non secondario. La corsa, a livelli evoluti, è anche dedizione e fatica severa. Anzi: più si accetta di faticare e più la corsa schiuderà tutti i suoi meravigliosi (e pure spaventosi) segreti.

O forse, più semplicemente, quelli di Runlovers lasciano che siano altri ad approfondire questo aspetto.

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Tag: Runlovers

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