Sport Break, non solo gadget

Bentrovati: come state? Quanto ha inciso l’abbuffata pasquale sui vostri allenamenti? Concedete qualche attimo di tregua al senso di colpa e leggete questo mio articolo, forza.

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I ragazzi del negozio on line Sport Break mi hanno inviato un interessantissimo modello di Altra, le Paradigm 4.0, che sto testando e che recensirò nelle prossime settimane. Assieme alle scarpe, ho trovato alcuni interessanti (e utili) oggetti per il podismo, che qui voglio descrivervi in una rapida carrellata.

Lacci elastici Lace Solutions

lacci

Ciascuno dei prodotti di cui vi parlerò sembra nato per risolvere uno specifico incubo di noi podisti. Chi non ha mai smoccolato, ad esempio, perché quel paio di scarpe ha i lacci troppo corti, quell’altro troppo lunghi, quell’altro ancora li ha troppo fragili e quell’ultimo ha un’allacciatura che qui stringe troppo e là troppo poco?

Ebbene, i lacci elastici Lace Solutions, composti da una grande quantità di fili elastici intrecciati, oltre a essere più resistenti – anche all’acqua – garantiscono un’allacciatura uniforme lungo tutto il piede. Il meccanismo di chiusura, poi, consta di una serratura autobloccante e un fermacoda: una volta imparato come funziona (e occorrono davvero pochi secondi), potrete slacciare e riallacciare le vostre scarpe in un lampo, oltre che al grado di tensione che preferite. Niente male, specie per i runner un po’ ansiosi, che prima di una gara sono terrorizzati all’idea che il fiocco possa non tenere.

Calze Injinji

calze

Le calze rappresentano un’altra vexata quaestio per noi corridori: di che materiale, spessore e lunghezza acquistarle? Il catalogo Injinji mette a disposizione degli sportivi calze di ogni lunghezza – dal cosiddetto fantasmino ai modelli sotto al ginocchio, comprese le calze a compressione – e di tre diversi spessori. Il tessuto, poi, è una miscela di tre fibre di altissima qualità; inoltre, ogni modello ha un rinforzo sul tallone e un sostegno per l’arco plantare.

Ma sono soprattutto le cinque dita divise tra loro che, facendo indossare queste calze come fossero guanti, le rendono davvero uniche. Perché questa caratteristica? È solo un vezzo? Niente affatto: la protezione di ogni singolo dito impedisce l’attrito della pelle contro altra pelle, che produce arrossamenti e vesciche; in più, queste calze – lasciando libere le dita – permettono di appoggiare il piede in modo più uniforme, con conseguenze positive sull’equilibrio, sulla postura ma anche sulla spinta (specie se le Injinji vengono abbinate alle scarpe Altra, particolarmente larghe nella parte anteriore: ne riparleremo presto).

Il maledetto pettorale, capitolo uno

cintura

Ma la vera croce dei runner che stanno affrontando la gara è il pettorale: un po’ per imperizia un po’ per la tensione del momento, sembrerebbe impossibile riuscire a posizionarlo in modo ragionevole sulla t-shirt o canotta. E così, alla partenza delle competizioni se ne vedono di tutti i colori: pettorali storti, troppo tesi, troppo allentati…

Un’intelligente soluzione ci viene fornita dalla cintura portapettorale Bib Solution: è una cintura elastica regolabile, alla quale è semplicissimo fissare il pettorale; svolge due funzioni in una, essendo anche dotata di sei alloggi in cui inserire i gel, tre per lato.

Il maledetto pettorale, capitolo due

Bibup

Un’alternativa alla cintura è rappresentata dai magneti BibUp: li ho provati alla Mezza di Genova e ne sono entusiasta. Consentono, finalmente!, di fissare il pettorale in un baleno, evitando che le continue perforazioni del capo tecnico a opera delle spille da balia finiscano per usurarlo; specie dal momento che, col tempo, le spille arrugginiscono (la turpe verità è che molti podisti tengono più alla propria casacca sociale che non alla propria madre). Prevengo un dubbio: nonostante siano potenti magneti, i BibUp non interferiscono con i GPS. Infine, sono disponibili in molte fantasie, dal sobrio nero ad alcune sgargianti e ironiche.

Per concludere

Insomma: questi oggetti venduti da Sport Break non sono solo gadget per podisti infantili. Benché, naturalmente, non siano indispensabili, hanno tutti la loro indubbia utilità; la tecnologia – e la fantasia dei produttori – progrediscono, e non accettare questo inconfutabile dato ci metterebbe in un’assurda posizione di retroguardia.

Meno pregiudizi e più corse per tutti!



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Claudio Bagnasco
Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975. Suoi brani narrativi e saggistici sono apparsi su vari blog e riviste. Ha pubblicato alcuni libri, tra cui i romanzi "Silvia che seppellisce i morti" (Il Maestrale 2010) e "Gli inseguiti" (CartaCanta 2019), e la raccolta di racconti "In un corpo solo" (Quarup 2011). Ha curato il volume "Dato il posto in cui ci troviamo. Racconti dal carcere di Marassi" (Il Canneto 2013). Il 31 ottobre 2019 è uscito il suo saggio "Runningsofia. Filosofia della corsa" (il Melangolo, seconda edizione 2021). Con Giovanna Piazza ha ideato e cura il blog letterario "Squadernauti". Ha ideato Bed&Runfast, il punto d'incontro fra il mondo del podismo e quello delle strutture ricettive. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com. Dal 2013 abita a Tortolì, dove gestisce un B&B con la sua compagna, corregge testi, insegna le parole difficili a sua figlia e corre.