Cari lettori, ben ritrovati. Avete ormai imparato a memoria la mia scarsa propensione a recensire nuovi integratori che, con reboanti pubblicità, assicurano il tangibile miglioramento delle prestazioni dopo due giorni di assunzione. Spesso, si sa, dietro un’ingombrante operazione di marketing (e dietro promesse difficilmente realizzabili) si nascondono ingredienti di medio-bassa qualità e di altrettanto discutibile efficacia.
Mi ha però colpito un prodotto la cui réclame ho adocchiato qualche tempo fa su una delle principali riviste in lingua italiana dedicata all’atletica. Non si trattava del solito mix di sali, di proteine o di aminoacidi, ma di un qualcosa di diverso. E di esotico fin dal nome: Cartylis.
Pedante come sono, ho subito cercato informazioni sul prodotto, e non contento di aver letto il sito Internet da cima a fondo ho contattato Aptissen, l’azienda che ha messo Cartylis in commercio.
Aptissen, marchio svizzero fondato nel 2013, si occupa di creare e distribuire prodotti che contrastino i disturbi delle articolazioni. Ha sviluppato, tra l’altro, un esclusivo acido ialuronico iniettabile, Synolis VA, che riduce il dolore e il disagio causati dall’osteoartrosi.
Nel 2019 è stata la volta di Cartylis, un integratore alimentare in flaconcini da venticinque millilitri l’uno, pensato per riavviare le articolazioni. Già pronto per essere bevuto, contiene dieci grammi di collagene idrolizzato oltre alle vitamine C, D, E e al selenio.
Cartylis, al gusto fruttato, è privo di glutine, dolcificanti e coloranti artificiali. Ogni confezione è composta da ventotto flaconcini. Per ottenere risultati soddisfacenti si consiglia l’uso per tre mesi consecutivi (l’equivalente esatto di tre confezioni, fate i conti), un flaconcino al giorno possibilmente prima della colazione. Tuttavia già dopo un mese, dice l’azienda, si percepiscono i primi effetti (sto scrivendo queste righe proprio dopo un mese di utilizzo). Assieme al prodotto mi è stato inviato un questionario da compilare prima del trattamento, dopo un mese e dopo tre mesi.
La vitamina C contribuisce al mantenimento e alla formazione di una normale rete di collagene, indispensabile alla normale funzione della cartilagine e delle ossa.
La vitamina D garantisce un buon mantenimento osseo, mentre vitamina E e selenio proteggono le cellule dallo stress ossidativo.
E poi, appunto, c’è il collagene.
Fondamentale per rafforzare il sistema muscolo-scheletrico, il collagene è la principale proteina nel tessuto connettivo. Il suo scopo è quello di aiutare i tessuti a resistere all’allungamento.
Il primo utilizzo del collagene è quello del rallentamento dell’osteoartrosi, come valida e più tollerabile alternativa ai FANS. I farmaci antinfiammatori non steroidei, infatti, per i loro effetti collaterali possono essere utilizzati solo per un periodo di tempo limitato. Il collagene, presente nelle cartilagini, fornisce resistenza alle forze di compressione, e prolunga i tempi di deterioramento delle cartilagini stesse.
Discorso quanto mai prezioso per gli sportivi, specie di endurance (maratoneti, sto parlando di noi), che collezionando allenamenti particolarmente intensi e chilometraggi particolarmente cospicui mettono a dura prova il sistema muscolo-scheletrico.
Un mese di trattamento, come apertamente spiegato da Aptissen, fornisce risultati solo parziali. Inoltre, è obiettivamente arduo individuare il confine tra l’effetto benefico di un integratore e, poniamo, l’eventuale riassorbimento di un fastidio per il raggiungimento dei tempi fisiologici.
Credo tuttavia che Cartylis abbia davvero un’ottima efficacia, perché un antico fastidio al ginocchio (di origine cartilaginea, peraltro) si è lenito in queste settimane. E le piccole punture periodiche a tendine d’Achille e polpaccio (quasi inevitabili per chi corre con scarpe con drop zero) si sono fatte meno intense e frequenti.
Insomma: sempre tenendo fede al nostro credo, per cui non esistono integratori miracolosi, siamo altrettanto convinti che esistano integratori seri e di qualità. E Cartylis ci pare proprio uno di questi.
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